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#154 Protettori termici con dual protection

La corrente si trasforma in calore, per via del cosiddetto effetto Joule e su alcuni tipi di protettori termici può fortemente incidere sulla temperatura di intervento e creare un declassamento. Questo può pregiudicare il corretto funzionamento del dispositivo. Ma è giusto pensare che abbia solo aspetti negativi e che un protettore termo-amperometrico sia di qualità inferiore a uno strettamente termico? In realtà i produttori di protettori termici sensibili alla corrente li presentano con la definizione di dual protecion, doppia protezione. In questo modo specificano la protezione in caso di un eccessivo sovrariscaldamento o di un...

#152 Il declassamento nel dettaglio

Non è bello proporre a un cliente un protettore termico e dopo aver trovato l’accordo sul prezzo sentirsi dire che non ha superato le prove tecniche perché interveniva troppo presto, a temperature più basse di quella per cui era costruito. È disorientante e brutto. Qualche volta mi è capitato, ma andando ovviamente ad approfondire emergevano particolari tecnici non considerati in precedenza. Certo è una brutta sorpresa. Sia per chi propone un protettore convinto di aver risolto il problema, sia per chi testa il prodotto, convinto di aver trovato una soluzione alle sue...

#150 THERMOREX: Soluzioni custom

Le Società che hanno mantenuto la loro produzione in Italia, senza bisogno di dover delocalizzare altrove, non hanno come loro principale target l’abbattimento dei costi. Ma, in genere, la ricerca di un prodotto in grado di offrire quel valore aggiunto che giustifichi la differenza di prezzo con prodotti esclusivamente economici e molto spesso fabbricati in paesi a basso costo della manodopera. Le soluzioni tecniche sono sempre più ricercate e i clienti diventano sempre più esigenti. Diventa quindi fondamentale distinguersi dalla concorrenza per flessibilità, capacità di innovazione e ricerca di soluzioni personalizzate. In un contesto come quello che ho...

#148 F1, una soluzione custom

Nella costante ricerca di soluzioni innovative abbiamo visto che TMC ha sviluppato un protettore termico di dimensioni estremamente contenute, il modello F1. Questo prodotto è pensato per un particolare tipo di motori elettrici definito EC Motors, che significa con commutazione elettronica. Ma è questa l’unica applicazione di questo protettore?  Sviluppare un prodotto per un particolare tipo di progetto può far credere che quello che ne nascerà sarà obbligatoriamente ancorato a quel progetto. Ma non è sempre così. Per lo meno per chi ha ambizioni di crescita e stimoli a raggiugere nuovi obiettivi, come R&D Components ma soprattutto,...

#147 Morsettiere a connessione rapida

Per consentire alla corrente elettrica di raggiungere il motore e azionarlo è necessario che ci sia un collegamento in grado di connettere i fili elettrici del motore ai cavi di alimentazione. Questo avviene tramite delle specifiche morsettiere, in genere montate sulla carcassa esterna dello statore, all’interno di un alloggiamento, coperto da un coperchio. Sono chiamate anche basette e ne esistono di numerosi modelli. Una morsettiera elettrica per motori è composta da una base in un materiale termoplastico caricato con fibra di vetro o in poliestere. Su questa sono fissati i perni, che sono in genere 6. Ma...

#145 Protettori termici F1 per EC motors

I motori a commutazione elettronica, conosciuti anche come EC Motors, sono motori brushless (senza spazzole) di nuova generazione, basso consumo energetico, con prestazioni superiori ai tradizionali motori e con dimensioni molto ridotte. La commutazione elettronica consente di controllare facilmente la velocità e li rende adatti all’utilizzo negli elettrodomestici. TMC ha sviluppato un particolare tipo di protettore adatto a questi motori. Negli EC Motors Il rotore è esterno e lo statore viene azionato da interruttori elettronici. Le dimensioni molto compatte e l’utilizzo dell’elettronica offre a questi motori la possibilità di intervenire su prestazioni diverse. Come il controllo della velocità, ad...

#144 Termostato bimetallico con PTC

Un dispositivo di controllo della temperatura può servire per regolare la temperatura e mantenerla all’interno di un determinato range, oppure per limitarla, intervenendo quando si raggiunge il limite massimo stabilito dal progetto e oltre il quale potrebbe compromettersi la macchina che dovrebbe proteggere e agendo così come dispositivo di sicurezza. Ma quali sono i principali modelli di sicurezza termica? Esistono numerose alternative di sicurezza termica con caratteristiche estremamente diverse che offrono una discreta varietà di soluzioni sulla base delle necessità richieste dell’applicazione. La forma più semplice e meno impegnativa è il termofusibile (ne abbiamo...

#142 Protettori termici IP68

L’ambiente incide in modo determinante sulla precisione di intervento di un protettore termico. Abbiamo visto come l’ambiente possa diventare ostile e principale nemico di una buona lettura se intervengono fattori esterni contrari (Articolo 26, 55 e 81”). Contemporaneamente sappiamo che l’acqua può essere una delle principali cause di malfunzionamento o danneggiamento, ma esiste un modo per difendersi? Diciamo che non è impossibile provare a difendersi o limitare i danni che l’acqua può provocare in una macchina. Tutto dipende se si deve lavorare a contatto con essa oppure se si deve a tutti i costi evitare qualsiasi...

#136 Termostati tripolari di sicurezza omologati UL

Decidere di collaborare con partner di eccellenza è sicuramente una scelta vincente. Dopo aver inseguito il mondo del caffè professionale nella speranza di avere il giusto termostato a bulbo da proporre, siamo sempre stati costretti ad abbandonare la scena perché al nostro fianco non c’era la serietà e la professionalità che cercavamo e che è indispensabile per lavorare con noi. Ma finalmente la musica è cambiata.  Come stavo dicendo, per molti anni, troppi anni, abbiamo dato fiducia a un partner che si è rivelato essere poco più che mediocre, e totalmente privo...

#128 Ossidazione dei contatti

La presenza di piccole particelle di acqua all’interno di un motore, dovuta a infiltrazioni, condensa o umidità, può causare gravissimi danni sia al motore che a parti di esso, compresi i suoi componenti. Uno di questi è il protettore termico. Ma cosa succede se i contatti della termica si ossidano? E quali possono essere le soluzioni? L'ossidazione è una reazione chimica, non sempre prevedibile, che colpisce metalli come il rame o l’argento, causata dal contatto del metallo con l’ossigeno presente nell’aria e con altre sostanze ossidanti. Le conseguenze del processo di ossidazione variano a seconda del metallo. Nel caso dell’argento, contenuto...

#127 I commutatori per forni elettrici

La parte frontale dei forni elettrici è una piccola plancia di comando, comodamente raggiungibile dall’utilizzatore. In genere è composta da due o tre manopole regolabili che controllano il termostato, il timer e i comandi che selezionano le diverse combinazioni. Ma cosa consente a questa manopola di selezionare le scelte? Il cuore che rende possibile questa funzione è il commutatore. Con esso si ha il pieno controllo delle facoltà del forno, dal tipo di cottura al controllo delle resistenze e delle luci. Il commutatore è composto da un corpo, in genere rettangolare, e da un albero...

#126 Le scaldiglie anticondensa

Quando l’umidità presente nell’aria calda entra a contatto con una superficie più fredda, come quella di un vetro o di un metallo, crea un contrasto caldo/freddo e il vapore acqueo crea la condensa e successivamente si trasforma in acqua. Questi depositi possono essere molto pericolosi per i motori elettrici e rischiano di comprometterne fortemente le prestazioni o addirittura lo stesso funzionamento. Ma è possibile evitare questo fenomeno? Sicuramente ho semplificato molto un fenomeno fisico naturale. E' però quello che in effetti succede e tutti lo possiamo verificare quando, dopo avere fatto...

#122 Protettori SMD

L’elettronica è ormai entrata in tutti gli aspetti della nostra vita. Qualsiasi tipo di prodotto prevede un controllo o un azionamento elettronico, ma può servire controllare la temperatura durante il funzionamento dell’apparecchiatura? In alcuni casi la scheda elettronica è usata come componente e quindi parte di un prodotto finale. Tra i diversi compiti ha quello di rilevare la temperatura. In questi casi viene normalmente usata una sonda NTC, piuttosto che una sonda PT o al limite una termocoppia, pertanto la scheda elettronica agisce come controllore, o tuttalpiù, regolatore di temperatura. Ma chi controlla...

#119 PTC in serie

Errare è umano e a volte anche perseverare, perché se non hai alternative a un lavoro ripetitivo e manuale, l’errore è dietro l’angolo, è statistico.  Ma quando l’alternativa potrebbe esistere e non la consideri? Questo scenario facilita o complica il raggiungimento del successo di una manifestazione? Come ho avuto già modo di dire in più occasioni (qui, qui e qui), i nostri partner tedeschi della TMC si stanno sempre più orientando e specializzando in un settore fondamentalmente privo di reali concorrenti, il Provider Solutions. Ciò vale a dire la realizzazione in stretta collaborazione con i clienti di...

#115 Termostati ad asta

Nel linguaggio quotidiano una doccia fredda è una notizia improvvisa, inaspettata e non positiva che lascia di ghiaccio chi la riceve. A volte può avere anche il significato di…doccia fatta con acqua fredda, soprattutto se qualcosa non ha funzionato nello scaldabagno. Come nei forni, anche negli scaldabagni la resistenza genera il calore necessario a scaldare l’acqua. Anche in questo caso è un termostato a limitare o controllare la temperatura, evitando che raggiunga eccessi pericolosi. Fino ad ora abbiamo visto due sistemi meccanici di intervento sulla temperatura. Questi sono il bimetallo, usato nei termostati a contatto e...

#114 Termostati per forni

Le resistenze sono un componente utilizzato nella stragrande maggioranza degli elettrodomestici, e non solo. Ne esistono una vastità di modelli con applicazioni quasi infinite e con caratteristiche estremamente diverse le une dalle altre. Alcune di queste sono “pilotate” da un termostato, come nel caso delle resistenze per forni. Abbiamo visto che alcuni forni sono predisposti ad essere completi di una sonda di rilevamento della temperatura, detta sonda carne o sonda cuore. Ma cosa genera quel calore che porta alla cottura della carne in un forno? La risposta è la resistenza. Si tratta di un componente che...

#113 Le sonde carne

Quando Luke Skywalker, arruolato nell’Alleanza Ribelle, sferra l’attacco finale contro la Morte Nera, decide di contare solo sulle sue capacità balistiche, rinunciando a qualsiasi supporto tecnologico. Ma lui è un cavaliere Jedi, la voce del suo maestro e mentore Obi-Wan Kenobi gli suggerisce di usare la forza. Lo fa e vince mandando a segno l’unico colpo, nell’unico punto debole del pianeta errante dell’Impero galattico. Luke può, noi invece adoriamo i supporti acustici e visivi che ci aiutano nei nostri parcheggi, soprattutto in zone a bassa disponibilità di parcheggi. Ma questo funziona anche quando dobbiamo cucinare qualsiasi tipo di carne? La tecnologia...

#112 Anche i protettori possono essere su reel

Una moderna produzione automatica richiede che tutti i componenti, inclusi i protettori termici, abbiano determinate caratteristiche, ma quali potrebbero essere queste caratteristiche? Abbiamo già visto come un prodotto possa essere costruito sulla base delle esigenze di un cliente che produce su linee automatiche. Abbiamo anche visto come i nostri partner tedeschi della TMC si siano specializzati nello sviluppare soluzioni che consentano al cliente di ridurre i passaggi nel corso della produzione riducendo così sia i rischi di potenziali errori, che i costi di lavorazione. La stessa esigenza arriva da chi ha la necessità di montare i...

#111 7AMI, una soluzione custom

Le moderne produzioni automatiche hanno raggiunto capacità produttive e livelli di qualità eccellenti. E non sono solo i produttori europei ad avere queste linee; abbiamo infatti diversi partner, tra i nostri asiatici, che hanno raggiunto questi standard. Ma cosa succede quando un cliente ha la necessità di uscire leggermente dal coro? Vi è mai capitato di entrare in un negozio e far fatica ad orientarvi tra la merce esposta e, a quel punto, chiedere informazioni al negoziante sulla disponibilità o meno di un prodotto, per sentirsi rispondere “tutto quello che c’è...

#106 – La sicurezza parte dalla spina

Sulla sicurezza non si dovrebbe scherzare ma non sempre è così. Semplicemente a volte non ci si pensa, altre si preferisce risparmiare, ma non è sempre la scelta più corretta, nemmeno sotto l’aspetto economico. Se inseriamo in un motore di ricerca alcune parole chiave come “cortocircuito” “incendio” “bar”, troviamo subito un lungo elenco di fatti di cronaca legati ad incendi, all’interno di attività commerciali, causati da cortocircuiti. Ma andiamo per gradi. Cos’è un cortocircuito? Per la risposta mi avvalgo dell’Enciclopedia online TRECCANI. Questa definisce cortocircùito un “considerevole aumento della corrente circolante in un circuito causato dall’annullarsi...

#105 – I motori e la vernice

Prima che un avvolgimento di un motore elettrico lasci la fabbrica è necessario che subisca un processo di impregnazione. Può questa prassi danneggiare un protettore termico? L'impregnazione di un avvolgimento consiste nel ricoprire le parti di rame con una vernice, in realtà una resina, che può essere di tipo polimerica o epossidica, lasciando che coli in tutti i punti raggiungibili. Le principali motivazioni per cui si esegue questo processo sono quelle di garantire una maggiore coesione tra i fili di rame e nello stesso tempo di proteggerli, affinché sfregamenti involontari non li possano danneggiare. Inoltre, la resinatura garantisce un maggiore isolamento elettrico, per scongiurare un cortocircuito tre le varie fasi. Permette...

#104 – Differenze tecniche e intercambiabilità

Abbiamo visto che l’interasse può determinare l’intercambiabilità tra due termostati, ma è questa l’unica discriminante? MI riaggancio a quanto si è detto nel precedente articolo, in cui si spiegava che l’interasse può determinare l’intercambiabilità o meno tra due termostati. Si vedeva inoltre quali fossero i parametri da tenere in considerazione per questa operazione. Siamo poi passati a un esempio pratico, prendendo in esame tre diversi prodotti i cui interassi consentivano una sostituzione tra loro. Ora voglio entrare più nel particolare e analizzare le caratteristiche di questi termostati. AK33: è un termostato bifase, un DPST, a riarmo manuale....

#103 – Il foro dell’interasse fa la differenza

Per interasse, applicato ai nostri dispositivi, intendiamo la distanza che separa il centro dei due fori di fissaggio di un termostato, bimetallico o a bulbo. Può realmente essere un fattore di importanza primaria?  L’interasse è una misura, e la definizione più comune è quella di “distanza tra due assi paralleli”. Questa terminologia però viene usata per i nostri prodotti per definire la distanza tra i due centri dei fori di fissaggio di un termostato. Come dicevamo, è fondamentale che coincida alla perfezione poiché la produzione in serie di qualsiasi apparecchiatura prevede quasi sempre la...

#99 – Le assicurazioni della sicurezza

Quante volte abbiamo sentito la frase “chi controlla il controllore?”. E quante volte i casi di cronaca ci hanno raccontato di controllori assunti, dopo i controlli, dai controllati? Sembra quasi uno scioglilingua ma purtroppo è l’apoteosi della corruzione. Ecco, quando c’è di mezzo la tecnologia questo non succede.  Sono molti i casi in cui la normativa prevede l’uso di una sicurezza elettrica. A seconda dell’applicazione, del prodotto e dell’utilizzo che ne viene fatto possiamo usare termostati bimetallici a riarmo manuale come i TK32, i termofusibili, i protettori termici a riarmo elettrico, oppure i termostati a bulbo a riarmo manuale....

#96 – Fissaggio a clip o a vite?

Abbiamo visto che oltre ai tradizionali metodi per inserire o alloggiare un protettore termico esiste anche la possibilità di avvalersi di soluzioni studiate e sviluppate direttamente dagli uffici tecnici dei produttori. Possiamo distinguerli in due gruppi: vite o clip. Ma quale delle due soluzioni è la migliore? Per garantire che il protettore termico venga usato correttamente deve essere il più possibile aderente al piano e ovviamente posizionato sul lato sensibile alla lettura della temperatura, con la minor influenza possibile dell’ambiente esterno. Come anticipato, alcune Case hanno sviluppato delle soluzioni per fissare in qualsiasi punto il protettore. Nell’articolo qui linkato,...

#94 – Provider Solutions – Come installare una sonda PT in pochi passaggi e con prestazioni migliori

Per un operaio qualificato posizionare una sonda PT in un motore elettrico non è un lavoro particolarmente impegnativo. Ma è vero che ciò richiede il suo tempo e sappiamo tutti quanto vale il tempo in termini di costo di un operatore qualificato. Di conseguenza quanto queste operazioni possano incidere sui costi finali del prodotto. Le sonde PT sono dispositivi che rilevano la temperatura tramite la lettura della resistenza. Le più usate nel mondo dell’elettromeccanica sono i PT100 e i PT1000. Vengono spesso usati per controllare la temperatura su avvolgimenti, rotori, cuscinetti e motori elettrici e inseriti manualmente nell’applicazione. Come si diceva prima...

#91 – Costi e benefici

Un prodotto economico non è per forza un prodotto a bassa qualità, così come un prodotto europeo non garantisce che la qualità sia eccellente. Però può essere vero che se spendi di più risparmi. Vi sembra un controsenso?  C’è un vecchio film di Walter Hill con John Candy e Richard Pryor che si intitola “Chi più spende…più guadagna!”. In questo film gli squattrinati protagonisti devono spendere 30 milioni di Dollari in 30 giorni per poter beneficiare di un’eredità di 300 milioni di dollari. La trama è totalmente fuori contesto, ma il titolo può tranquillamente essere lo slogan dell’oggetto di...

#90 – Produzione cinese significa per forza bassa qualità?

Una parte importante delle battaglie che quotidianamente siamo chiamati a sostenere per ritagliarci la nostra quota di mercato vertono sul prezzo. Prima di qualsiasi altro argomento si deve discutere del prezzo, che orienta in modo determinante la scelta del partner che andremo a proporre. Ma è sostenibile l’idea secondo la quale “se spendi di più risparmi di più”? La risposta al quesito sopraesposto non è così scontata. Possiamo vederla sotto diversi punti di vista ma in linea di massima resta molto diffuso lo stereotipo secondo il quale un prodotto economico è un prodotto a bassa...

#89 – Un protettore può sostituire un termostato?

Se ho la necessità di controllare la temperatura in una determinata applicazione e devo utilizzare un dispositivo meccanico in grado di aprire e chiudere i contatti per un numero estremamente elevato di cicli la soluzione è quella di utilizzare un termostato bimetallico. Ma come faccio se gli ingombri non me lo consentono?  Il principio sulla quale si basa l’operatività dei termostati bimetallici e dei protettori termici è lo stesso. Vale a dire l’apertura dei contatti determinata dal diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che compongono il disco bimetallico. Abbiamo visto però che le diverse caratteristiche costruttive portano i termostati ad...

#88 – Esiste un fissaggio per i protettori termici?

I protettori termici normalmente vengono inseriti all’interno di un avvolgimento o appoggiati sopra di esso (all'esterno), oppure posizionati dentro un alloggiamento precostituito. Ma è questo l’unico modo per installare un protettore termico su una determinata applicazione? Diciamo che questi sono i metodi principali in cui utilizziamo i protettori termici. Esistono però alcuni casi particolari nei quali i produttori hanno sviluppato una forma di fissaggio che possa consentire di usare i protettori in quelle applicazioni o in quelle posizioni dove non esiste una naturale forma di fissaggio. Li possiamo raggruppare in due diverse famiglie che sono il fissaggio con vite e quello con flangia. Fissaggio con vite: ne esistono di due tipi. 1) Il modello AE09,...

#85 – I protettori termici lavorano a 24Vdc?

La continua crescita degli impianti elettrici nel moderno mondo dell’automotive, come nel settore degli elettrodomestici e non solo, ha portato a un sensibile aumento di applicazioni che lavorano a 24V in corrente continua. Ma questa è una caratteristica che tutti i protettori termici possono soddisfare? I protettori termici sono quasi tutti omologati per lavorare a 250Vac, per un amperaggio che va dai 2,5A fino ai limiti massimi di 16A per 10.000 cicli. Abbiamo visto questo con il nostro modello V7AM.  All’interno della gamma di R&D Components però esiste un prodotto che è stato studiato e omologato esplicitamente per queste applicazioni, ed è il modello BRMS. Ne avevamo già parlato a proposito dei...

#84 – Piccole dimensioni ma alte temperature

La miniaturizzazione dei dispositivi di protezione termica e di controllo della temperatura è ormai una necessità, come si diceva in "La miniaturizzazione dei protettori termici". Ed è chiaro che riducendo le dimensioni si riducono le prestazioni.  Ma è sempre così? L’esempio più facile da citare per dimostrare come riducendo le dimensioni si riducano le prestazioni è quello del paragone tra protettore termico e termostato bimetallico. Il funzionamento è il medesimo, entrambi si basano sul bimetallo che al variare della temperatura, in seguito al diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che lo compongono, si piega e apre (o chiude) i contatti. Le diverse caratteristiche...

#83 – Un termofusibile a 425°C?

Abbiamo visto che la temperatura massima d’intervento di un termofusibile è di 240°C con la possibilità di arrivare a 260°C o 280°C. Invece ora vi dico che possiamo arrivare fino a 425°C.  Com’è possibile? In alcuni casi lo vuole il responsabile tecnico, in altri è espressamente richiesto dalla normativa, ma sono molte le applicazioni in cui diventa indispensabile avere una sicurezza estrema non riarmabile. Ecco che veniamo contattati per sapere se sia possibile avere un termofusibile che intervenga a temperature molte elevate, ad esempio sopra i 400°C. La risposta è no. Lo abbiamo detto prima, un termofusibile assiale arriva al massimo a 280°C, e si tratta di produzioni molto particolari. Esiste...

#78 – TKP – Il termostato regolabile

I diversi dispositivi di sicurezza termica intervengono alla temperatura per la quale sono costruiti. Questo vale sia per i protettori termici che per i termostati bimetallici. Abbiamo poi visto nel caso dei termostati a bulbo che la temperatura d’intervento può anche essere regolata scegliendola all’interno di un determinato range. Si è spiegato che il funzionamento di questo tipo di termostato si basa sull’espansione di un fluido (“Termostati a bulbo”) che, espandendosi, fa pressione su una valvola che va ad aprire i contatti. Esiste però anche un termostato regolabile di natura bimetallica, ed è il TKP della THERMOREX.  TKP: struttura e funzionamento Il corpo di questo termostato è composto da...

#75 – TK127, il microtermostato bimetallico

La moderna tecnologia si orienta sempre più spesso, per le più svariate ragioni, verso la miniaturizzazione dei prodotti, che logicamente richiedono una miniaturizzazione dei loro componenti, termostati inclusi. Abbiamo già visto come R&D Components si sia già mossa in questa direzione (“La miniaturizzazione dei protettori termici" e "Microprotettori a riarmo elettrico") ma si è sempre parlato di protettori termici. Inoltre, sappiamo che riducendo le dimensioni di un componente a volte si riducono anche le sue prestazioni. Faccio un esempio inverso. Sappiamo che i protettori termici, indipendentemente dalla loro portata, garantiscono 10.000 cicli. Normalmente sono infatti...

#74 – TCO – Una sicurezza estrema…ma estremamente efficace

Molto spesso abbiamo parlato di termofusibili (Articoli 10, 12, 18, 60 e infine 72) evidenziandone il funzionamento, i suoi pregi e a volte alcuni limiti. Sono ancora molte le argomentazioni sulle quali potremmo discutere a proposito degli SW1 e degli SW3 e avremo modo di farlo in seguito. Oggi però voglio promuovere questo piccolo componente, sottolineando come questo piccolo ed economico tipo di limitatore termico possa svolgere una funzione di sicurezza in grado di salvare un’apparecchiatura da un surriscaldamento che potrebbe anche degenerare in incendio.  One shot, così viene anche definito, ma non è da confondere con i termostati di cui abbiamo parlato in “Termostati one shot”. Quindi un solo intervento, che è bene non...

#73 – KW-C2 – I test che confermano la qualità

Qualche mese fa ho avuto il piacere di annunciare l’inserimento nella gamma di R&D Components del primo protettore termico per basse temperature, utilizzabile nella funzione di protezione antigelo, pertanto in grado di intervenire anche a 0°C. Si tratta del modello KW-C2. E' una vera eccellenza perché non è assolutamente comune per un protettore termico intervenire a temperature così basse. La validità di questo dispositivo è anche dimostrata da una serie di test che hanno superato, secondo quanto stabilito dai principali standard mondiali quali DIN-EN60730-1, DIN-EN60730-2-9, UL873:2001, GB/T14536.1-2008 e GB/T14536.10-2008.    KW-C2: ecco i test più significativi Oltre ai tradizionali test sull’intervento, il ripristino e l’isolamento,...

#71 – Microprotettori a riarmo elettrico

Con l'articolo di oggi voglio presentare una nuova opzione per un prodotto di cui abbiamo già parlato. Mi riferisco al protettore termico a riarmo elettrico. Giusto per sintetizzare quanto già detto, stiamo parlando di un comune protettore termico montato in serie a un PTC, il quale ha il compito di mantenere la temperatura al livello di intervento del protettore che aprirà i contatti alla temperatura impostata, e non li chiuderà fintanto che la macchina sarà alimentata dalla corrente. L’unico modo per arrivare al ripristino è di disconnettere l’alimentazione e attendere...

#70 – Resistenza a trazione

Torniamo a parlare di protettori termici. In modo particolare vorrei soffermarmi sulla resistenza dei cavetti alla forza di trazione, vale a dire quella forza che viene esercitata in direzione opposta al punto in cui i cavi si inseriscono nel corpo del protettore. Parliamo di una forza che va mediamente dai 30N ai 50N per 10 secondi ma non tutti i produttori riportano questo dato nelle schede tecniche. Questo dato può acquistare un’importanza particolare nel momento in cui il protettore viene inserito all’interno dell’avvolgimento di un motore perché è qui che viene maggiormente sollecitato. Questa circostanza...

#69 – E se il serbatoio è mezzo vuoto?

Vi parlo oggi di una particolare applicazione delle sonde di temperatura NTC e di una criticità che è importante prevedere fin dalla progettazione. Fra le numerose applicazioni delle sonde di temperatura, indipendentemente dal sensore utilizzato, vi è quella di rilevare la temperatura di un liquido contenuto all’interno di un serbatoio. Poco importa che si tratti di acqua, gelato, cioccolato, caffè o altro, la precisione nella lettura della temperatura può essere influenzata dal livello di riempimento del serbatoio. Un serbatoio pieno offrirà una lettura precisa, mentre un serbatoio a metà potrà portare a errori. Questi errori aumenteranno con...

#68 – Protettori termici con contatti in scambio e riarmo elettrico

La scorsa settimana abbiamo parlato dei protettori termici AM03DT con contatti in scambio. Si tratta di un particolare modello SPDT, dove le lettere “DT” riportate indicano il “Double throw” di cui si parla in “Da SPST a 3PST”. Oggi voglio fare un passo in più ed esaminare il medesimo protettore ma nella versione con PTC, quindi con riarmo elettrico, come descritto in “Protettori termici a riarmo elettrico”. Questo è un tipo di protettore già presente nella nostra gamma, come i modelli R1, R4, R8 e 17AMD+PTC. Ma fino ad ora non combinato...

#67 – Protettori termici con contatti in scambio

Oggi vi parlo di una particolare famiglia di protettori termici prodotti in Polonia dalla Società TOMIC, per conto della Società ALBOL, che ne detiene la proprietà, e l’esclusiva vendita dei suoi prodotti nel mercato dell’Europa Occidentale. Sto parlando dei protettori termici AM03DT e AMR03DT. Si tratta di protettori con contatti in scambio, e per essere più precisi di un SPDT, come si era visto in “Da SPST a 3PST”.  A seconda dello scopo e del tipo di applicazione, questi interruttori termici con contatti SPDT possono essere a riarmo automatico (AM03DT) oppure a...

#65 – Piastra di fissaggio e polveri residue

Nell'articolo “Aderenza a un tubo” abbiamo visto come nel mondo dei Fan Coil, per misurare la temperatura su un tubo, ci si affidi a una molla, che viene agganciata ai fori della flangia di fissaggio dei termostati bimetallici e blocca il termostato intorno al tubo. Metodo collaudato, accettato ma non sempre perfetto. Nel mondo delle caldaie murali invece ci si affida a un particolare escamotage, quello di saldare una piastra in rame direttamente sul tubo. Questa piastra fungerà da base sulla quale sarà montato un normale termostato bimetallico, generalmente con flangia mobile,...

#64 – Clip e pasta termoconduttiva

Nell’articolo “Precisione e aderenza a un piano” ho spiegato che il termostato deve essere perfettamente aderente alla superficie sulla quale andrà a rilevare la temperatura, se si vuole raggiungere una lettura precisa. Successivamente, nell’articolo “Aderenza a un tubo”, ho cercato di approfondire questo argomento riferendomi a un caso particolare, quello di poter avere una lettura corretta della temperatura su una superficie arrotondata, come nel caso di un tubo.  In entrambi gli articoli si suggeriva l’uso di una pasta termoconduttiva (o grasso termico) per poter garantire una corretta continuità termica. Oggi voglio...

#62 – Da SPST a 3PST

Oggi provo a fare un po’ di chiarezza su alcune sigle che sono utilizzate nell’identificare i contatti elettrici e di conseguenza vengono applicate anche ai termostati e ai protettori termici, dal momento che tutti i tipi di dispositivi bimetallici sono parte di un circuito elettrico, all'interno del quale è sempre presente un interruttore che apre e chiude il circuito, e che nel caso del termostato si trova proprio all’interno dei nostri dispositivi. Nelle schede tecniche più dettagliate troviamo sigle come SPST, SPDT, DPST, DPDT e 3PST, per citare le più comuni.  SP, DP e 3P indicano il...

#61 – Lotto di produzione

I nostri dispositivi vengono usati con due particolari funzioni, quella di regolare la temperatura oppure quella di limitarla. In quest’ultimo caso lo scopo è quello di salvaguardare un prodotto, e quindi la funzione ultima è quella di garantire la sicurezza. Fondamentalmente sono predisposti a questa funzione tutti quei dispositivi termici che non si ripristinano in modo automatico. Sono i TK32, o i TK32OS, i termostati a bulbo a riarmo manuale, i protettori termici a riarmo elettrico e tutti i tipi di termofusibili. La sicurezza viene garantita da tutti questi modelli di disgiuntori termici. Essi devono assicurare degli standard qualitativi in armonia con le richieste del mercato e delle...

#60 – Termofusibile su nastro

In un’epoca come quella in cui stiamo vivendo, estremamente frenetica, globalizzata e soggetta a continui cambiamenti dei mercati, sta diventando sempre più importante riuscire a contenere i costi di produzione. Per poterlo fare esistono sostanzialmente due diverse alternative. La prima è quella di ridurre i costi tramite la ricerca dei componenti più economici e dei fornitori più competitivi, gestire i costi della manodopera all’interno di gabbie salariali, fino alla soluzione estrema della delocalizzazione della produzione verso aree con basso costo del lavoro e burocrazia e pressione fiscale al minimo. Questa è...

#59 – Protettori termici antigelo

Ho sempre guardato con interesse i limiti estremi delle temperature d’intervento dei protettori termici, in modo particolare nelle basse temperature. Per i principali produttori europei questo limite noi si è mai discostato dai 50°C. La motivazione la dobbiamo ricercare nella temperatura di ripristino che, come abbiamo visto in “Ripristino e temperatura ambiente”, per i protettori termici è di 40°C+/-15°C. Applicato ai 50°C ciò significherebbe un ripristino compreso tra i 25°C e i -5°C. Ovviamente una simile performance non lascia molte possibilità di utilizzo, poiché nella stragrande maggioranza dei casi la temperatura ambiente non consentirebbe il ripristino. Ecco che per rendere un simile prodotto interessante...

#58 – Cicli: la vita di un termostato

Oggi mi riallaccio brevemente a quanto accennato la scorsa settimana. Abbiamo ribadito che il funzionamento dei dispositivi bimetallici si basa sul diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che compongono il disco bimetallico, e che il processo di deformazione del disco (il quale provoca l’apertura dei contatti e il successivo ritorno alla posizione originale) che porta al ripristino, viene definito ciclo, quindi Apre/Chiude o, come dicevamo, On/Off. I cicli possono essere elettrici o meccanici. Nel primo caso l’intervento blocca il passaggio di corrente. Il ciclo meccanico si verifica invece quando il dispositivo è a riposo, ma...

#57 – Apertura e chiusura dei contatti o ON/OFF?

Oggi vorrei mettervi in guardia sul rischio di poter cadere in un’errata interpretazione dei dati d’intervento forniti dalla scheda tecnica di un dispositivo bimetallico. In numerose occasioni abbiamo spiegato il funzionamento di questi dispositivi, basato sul diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che compongono il disco bimetallico. E' ormai noto che il processo di deformazione del disco, che provoca l’apertura dei contatti, e il successivo ritorno alla posizione originale, che porta al ripristino, viene definito ciclo.  Apre e chiude, questo è un ciclo. Alcuni produttori nelle schede tecniche usano il termine...

#56 – Polvere tra i contatti e conducibilità elettrica

Oggi facciamo un breve accenno a come un deposito di polvere tra i contatti possa compromettere il regolare funzionamento di un dispositivo bimetallico. La polvere negli ambienti domestici ha una composizione estremamente variegata. Difatti essa presenta combinazioni infinite di piccole quantità di polline di piante, materiali organici umani o animali come capelli o peli, fibre tessili, fibre di carta, residui minerali, sabbia, cellule della pelle umana e molto altro. Il materiale organico e buona parte dei componenti principali della polvere domestica non sono in genere conduttori di elettricità, a meno che non vi sia polvere di metalli, o ossidi di metallo. In questo...

#55 – Ripristino e temperatura ambiente

La scorsa settimana abbiamo visto la differenza tra “Ripristino” e “Differenziale” nei dispositivi bimetallici. Oggi invece vedremo come il “Ripristino” possa essere condizionato dalla temperatura ambiente. Nell'articolo a riguardo, abbiamo spiegato che la “Temperatura ambiente” è la temperatura che viene registrata nell’ambiente in cui il termostato opera.  Il “Ripristino” invece è la temperatura alla quale il dispositivo si resetta, chiudendo nuovamente i contatti, o riaprendoli, nel caso in cui la posizione iniziale dei contatti fosse normalmente aperta. Come possono entrare in relazione questi due concetti? Fondamentalmente ne abbiamo fatto cenno quando abbiamo parlato dei termostati antigelo. In quel caso, definito strano, il...

#54 – Differenziale e ripristino

Oggi provo a dare il mio piccolo contributo per mettere un po’ di chiarezza tra due termini che a volte vengono confusi e usati, in modo improprio, come sinonimi. Mi riferisco a “Differenziale” e “Ripristino” nei dispositivi bimetallici. Tutti sanno ormai che l’intervento di un termostato bimetallico o di un protettore termico, è il momento in cui il bimetallo si deforma provocando l’apertura dei contatti, e viene fatto coincidere con la temperatura raggiunta in quell’istante. In questa circostanza, per non complicare la spiegazione, prenderò in esame solamente i dispositivi con i contatti normalmente chiusi. Il funzionamento è però identico nel caso in...

#53 – Il lato sensibile del protettore

Parliamo oggi di come i protettori termici abbiano quasi tutti un lato predisposto a rilevare meglio la temperatura e conseguentemente di come sia suggerito posizionare il protettore in questo modo. Il principio che porta i protettori termici ad intervenire è quello del diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che costituiscono il bimetallo, come abbiamo già più volte preso in esame. Resta valido il concetto che rilevano la temperatura per contatto, nel punto in cui vengono posizionati. La conformazione dei protettori termici varia a seconda del modello e li classificherei in due principali famiglie: con corpo lineare o con corpo rotondo. Estremizziamo al massimo il concetto, per...

#51 – La tolleranza sulla temperatura

Oggi vi parlo del concetto di tolleranza applicato all’intervento della temperatura. Partiamo dai dispositivi bimetallici. Il funzionamento ormai è noto: in seguito al diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che compongono la lamina o il disco bimetallico, con l’aumentare della temperatura il bimetallo si piega e i contatti si aprono, come spiegato qui.  Si è anche visto che è possibile calibrare l’apertura su una temperatura a nostra scelta, ma trattandosi di dispositivi meccanici e prodotti in massa, non è possibile avere per tutti lo stesso intervento, oltre al fatto che sono numerosi i fattori che possono condizionare l’esatta temperatura alla quale andrà ad intervenire il termostato (articoli 8, 38, 39, 45). Per questo motivo tutti...

#48 – Aderenza a un tubo

Abbiamo già visto come i termostati a contatto rilevino la temperatura nel punto in cui vengono posizionati (“Tempo e temperatura: l'importanza della posizione”). Nell’articolo intitolato “Precisione e aderenza al piano” abbiamo poi approfondito l’importanza di una aderenza totale per poter avere una lettura corretta della temperatura. Nello stesso articolo vi riportavo anche un esempio empirico di un test fatto da noi dove si rilevava che un passaggio d’aria di soli 1,5 mm tra la superficie e la base del termostato poteva generare un errore di oltre 10°C.  Fin qui sembra tutto chiaro....

#44 – Termostati in aria

Oggi parliamo di un particolare tipo di termostati, di piccole dimensioni ma di grande rapidità di intervento: i termostati in aria. Sono costituiti da due supporti metallici o plastici sui quali sono montati i contatti, un supporto è fisso e uno è mobile, al quale è fissato il bimetallo posizionato a vista. Questo permette di garantire il più rapido livello di intervento e di eliminare qualsiasi tipo di ritardo termico. Il funzionamento è quello di qualsiasi termostato bimetallico e nel momento in cui il bimetallo si piega in funzione della temperatura, provoca l’apertura o la chiusura dei...

#43 – Contatti in oro

Oggi vi sottopongo un caso particolare dove il termostato bimetallico potrebbe avere difficoltà ad intervenire, a causa di un passaggio della corrente così bassa da non poter riuscire a vincere la resistenza di isolamento tra i contatti. Ci sono infatti applicazioni in cui la corrente che attraversa i contatti del termostato è così bassa che si parla di un segnale di pochi milliampere. Questo potrebbe non essere rilevato perché per esempio i contatti non sono predisposti per una corrente così bassa o perché si sono leggermente ossidati nell’operatività.  Naturalmente questa non è una circostanza che arriva inaspettata...

#37 – Termostati one shot

Il termostato cosiddetto one shot è un’importante novità nella produzione dei nostri partner Armeni della THERMOREX. Il TK32OS è un limitatore di temperatura, quindi un dispositivo di sicurezza, che non si ripristina, ma è un one shot (OS) e ha lo scopo di mantenere una predeterminata temperatura, al di sotto di un determinato valore durante le normali condizioni di funzionamento per poi aprire automaticamente il circuito elettrico se viene raggiunta la temperatura per la quale è stato costruito. One shot, si diceva, quindi un unico intervento, ma non è come il termofusibile, il TK32OS in realtà si ripristina, ma...

#36 – Termostati a bulbo

Il termostato a bulbo regolabile è un componente per la regolazione e per il controllo della temperatura, con un range di lavoro, e quindi una temperatura minima e una massima, che vengono regolate a scelta dell’utilizzatore tramite la rotazione di una manopola, oppure già predisposti all’intervento dal produttore. Questo tipo di termostato è composto principalmente da quattro parti: il sensore o bulbo, il capillare, il corpo del termostato e l’alberino di regolazione. - SENSORE: detto anche “bulbo”, è la parte che ha il compito di rilevare la temperatura e viene posizionata nel punto in cui è richiesta questa funzione. L’interno è...

#34 – Protettori termici con resistenza acceleratrice

Oggi parliamo dell’importanza di una “snap action”, vale a dire intervento rapido e veloce. Parleremo anche di come il nostro protettore termico CD95F riesce a garantirlo. Fondamentalmente stiamo parlando di un normale protettore termico bimetallico che interviene al raggiungimento della temperatura per la quale è stato tarato (“R&D Social - Articolo 2”). In aggiunta però, è stata inserita una piccola resistenza, un filo resistivo riscaldante a forma di “Z”, che si scalda con l’aumentare della corrente. Questo riscaldamento viene percepito dal bimetallo che fa intervenire prima il termostato, anche se la temperatura sulla superficie dove appoggia ancora non è quella di...

#32 – Termostati a riarmo manuale

Come avevo accennato di recente a proposito dei protettori termici a riarmo elettrico, esistono diversi dispositivi a riarmo manuale. Tra questi abbiamo i termostati bimetallici, nel nostro caso i TK32.  Un termostato a riarmo manuale viene utilizzato quando si ha la necessità di inserire una sicurezza estrema che, una volta intervenuta, non possa più ripristinarsi se non per precisa volontà di un operatore. Il meccanismo che rende possibile questa operazione è molto semplice. Come riportato nello schema qui sotto, abbiamo un disco di bimetallo, che però è già preformato, e questo comporterà che, una volta intervenuto, non si ripristinerà automaticamente, ma servirà fare pressione...

#30 – Protettori termici a riarmo elettrico

L'argomento di quest'oggi riguarda dei componenti particolari, i protettori termici a riarmo elettrico.­Esistono alcune applicazioni per le quali è chiesto che il dispositivo di sicurezza non si ripristini, se non per volontà dell’utilizzatore o, spesso, di un tecnico dell’assistenza. Abbiamo già visto come i termofusibili (“Articolo 10”, e “Articolo 18”) potrebbero rispondere a questa esigenza. Il problema è che l’unico modo per far tornare operativa la macchina sulla quale sono montati è di intervenire sostituendo il termofusibile, tramite un tecnico qualificato.Esistono però dispositivi a riarmo manuale. Significa che il ripristino...

#27 – La miniaturizzazione dei protettori termici

L'argomento di oggi è la miniaturizzazione dei protettori termici. Il mercato sta chiedendo con frequenza sempre maggiore che vengano fabbricati prodotti con ingombri sempre minori, sia per occupare il minor spazio possibile, sia perché la tecnologia si muove da sempre in direzione della miniaturizzazione dei prodotti. Questo ovviamente ricade sull’intera filiera che impone la costruzione di componenti sempre più piccoli e i dispositivi di sicurezza termica non fanno eccezione a questa tendenza. Si pensi poi alla necessità di proteggere nuove applicazioni che hanno vissuto una grossa evoluzione negli ultimi due decenni e iniziano ad occupare fette di mercato...

#26 – Lo strano caso dei termostati antigelo

Oggi parleremo di termostati antigelo. Il funzionamento è quello di un tradizionale termostato bimetallico con i suoi cicli di apertura e chiusura dei contatti, come abbiamo descritto nel nostro secondo articolo. Questo termostato viene usato per fare in modo che in prossimità degli Zero gradi centigradi venga fatta partire una fonte di calore, ad esempio una resistenza o un cavo riscaldante, per evitare che si formi del ghiaccio. Questo termostato però ha una curiosa peculiarità. Se verifichiamo con un tester la posizione dei contatti a una temperatura ambiente di 20°C/24°C, il risultato sarà quello di avere un circuito aperto....

#25 – Sensori di temperatura

La scorsa settimana abbiamo concluso la nostra panoramica sui sensori di temperatura, ma prima di congedare definitivamente questo argomento voglio fare un breve riassunto schematico di quanto abbiamo detto nei precedenti articoli. I sensori di temperatura sono dispositivi che rilevano e misurano il cambiamento di una grandezza fisica in funzione della variazione di temperatura. Possono essere di diversi tipi. Sensori di temperatura: Termistori PTC I termistori PTC (Positive Temperature Coefficient – Termistori PTC) sono costituiti da un semiconduttore ceramico che modifica la propria resistenza in funzione della temperatura. Nella fattispecie la resistenza cresce con l'aumentare della temperatura. Inizialmente la variazione di resistenza è minima e rimane costante fino alla temperatura di intervento, o di risposta nominale. Quando tale limite viene superato si osserva una variazione della resistenza maggiore a...

#24 – Termocoppie

Oggi concludiamo il nostro approfondimento sui sensori di temperatura parlando di termocoppie. Si tratta di sensori di temperatura, composti da due fili metallici di materiali diversi, uniti in un punto definito giunto caldo. Questo rappresenta il punto in cui viene letta la temperatura. Dall’altra estremità i due conduttori sono liberi, e la parte terminale viene definita giunto freddo, che normalmente è collegato a un circuito, tramite una morsettiera, che connette la sonda a uno strumento di misura, in modo diretto o per mezzo di una prolunga. Il principio su cui si basano le termocoppie venne per...

#23 – Termoresistenze RTD

­Il nostro viaggio nel mondo dei sensori di temperatura oggi passa per le termoresistenze RTD (Resistance Temperature Detector). Come i PTC (R&D Social – Articolo 20) e i KTY (R&D Social – Articolo 21), anche le termoresistenze RTD sono caratterizzate da un coefficiente di temperatura positivo, vale a dire da un aumento della resistenza in funzione dell’aumento della temperatura. La particolarità degli RTD sta nella crescita costante della resistenza tale da garantire una lettura lineare, veloce e precisa in un range di utilizzo che va da -200°C a +850°C. Infatti la rappresentazione grafica della RT (resistenza vs temperatura) è una linea...

#22 – Termistori NTC

Proseguiamo con la nostra panoramica sul mondo dei sensori di temperatura. Dopo avere parlato dei termistori PTC affronteremo i termistori NTC (Negative Temperature Coefficient).  Si tratta di sensori che vengono realizzati tramite semiconduttori prodotti con ossidi di metallo drogati. Nel campo dei semiconduttori significa che vengono aggiunte piccole percentuali di atomi esterni, allo scopo di modificare le proprietà elettroniche del materiale.  Al contrario di quanto abbiamo visto per i PTC, con i termistori NTC la resistenza diminuisce con l’aumentare della temperatura. Si tratta di un principio che venne scoperto da Michael Faraday (1791 – 1867) nel 1833, che notò che la resistenza...

#21 – Sensori KTY

Dopo avere parlato dei PTC, oggi voglio proseguire il discorso con un altro tipo di Positive Temperature Coefficient. Sto parlando del Silicon Resistive Sensor, detto anche KTY, nome dato a questo tipo di sensore dalla PHILIPS, che fu la prima a produrlo. Si tratta di un semiconduttore in silicio, simile a un diodo, che copre un ampio campo di misurazione e di conseguenza soddisfa la maggior parte dei requisiti industriali, soprattutto nel campo dei motori e motoriduttori. Sensori KTY: caratteristiche tecniche A differenza dei termistori PTC, che subiscono un forte aumento della resistenza al raggiungimento della NAT, la temperatura...

#20 – Termistori PTC

Il termistore PTC (Positive Temperature Coefficient) è un semiconduttore ceramico che modifica la propria resistenza in funzione della temperatura. Nella fattispecie la resistenza cresce con l'aumentare della temperatura, al contrario di quanto succede con i termistori NTC (Negative Temperature Coefficient) nei quali la resistenza diminuisce con l’aumentare della temperatura. Su questi ultimi ritornerò in seguito. La parola termistore deriva dalla contrazione di temperatura e resistore, per essere precisi dall’inglese thermistor, e quindi therm(ally sensitive res)istor, cioè «resistore termicamente sensibile»[1]. Si basa sulla teoria della resistenza di un materiale al cambio di temperatura. Inizialmente la variazione di resistenza è minima...

#16 – Termostati con contatti normalmente aperti

Anche oggi torno sul fenomeno di apertura e chiusura dei contatti elettrici del termostato bimetallico. Fermo restando tutto quello spiegato in “Che cosa provoca l'apertura o la chiusura dei contatti in un dispositivo bimetallico”, lo affronterò sotto un diverso punto di vista, vale a dire il caso in cui il contatto sia inizialmente aperto. Abbiamo già detto che il bimetallo si piega per effetto del diverso coefficiente di dilatazione dei metalli che lo compongono e in seguito alla variazione della temperatura. Finora abbiamo parlato del caso in cui i contatti elettrici del termostato erano chiusi, e il raggiungimento della temperatura stabilita portava...

#10 – Come funzionano i termofusibili

Oggi voglio prendere in esame un dispositivo monouso e di massima sicurezza, ma di basso impatto economico: i termofusibili. In modo particolare mi voglio soffermare sulla serie SW1 dei nostri partner coreani della SUNG WOO. I termofusibili svolgono la loro funzione aprendo un contatto elettrico una volta raggiunta la temperatura per la quale sono costruiti. Il meccanismo che provoca tale intervento è basato su un composto chimico – organico, che da uno stato solido a seguito del raggiungimento di tale temperatura, passa a uno stato liquido. Questo composto si chiama thermal pellet. Il fusibile...

#4 – Pieghi i terminali dei termostati? Allora ti piace la roulette russa?

Oggi voglio parlarvi di un’abitudine abbastanza diffusa ma un po’ malsana, passatemi il termine, e mi riferisco alla pratica di modificare manualmente la posizione dei terminali, anche chiamati faston, dei termostati bimetallici.  Molto spesso tale azione non provoca danni concreti o immediati, e quindi direttamente riconducibili ad essa, ma la cosiddetta piegatura dei terminali può starare il termostato portandolo a intervenire a una temperatura diversa da quella per la quale era stato progettato. Come in una roulette russa, non è sicuro che l’azione che andrete a compiere sarà fatale, ma ne vale la...

#2 – Che cosa provoca l’apertura e la chiusura dei contatti in un dispositivo bimetallico

Oggi voglio parlarvi del meccanismo che provoca l'apertura o la chiusura dei contatti di un termostato o di un protettore termico. Si tratta di un principio applicato al controllo della temperatura per la prima volta nel 1830, ma questo lo rivedremo più avanti. Per ora voglio concentrarmi sul principio che aziona questi componenti. Basandosi sul diverso coefficiente di dilatazione dei metalli, si crea una lamina composta da due strati di due diversi metalli (Es. A e B), quindi bimetallica, i quali, a seguito del riscaldamento della temperatura e per effetto...

#1 – Hai problemi con il tuo tradizionale fornitore di termiche?

Oggi voglio parlarvi dei nostri partner tedeschi della TMC - Thermal Micro Control, società fondata nel 1995 e che tuttora ha la sede produttiva a Bretten, in Baden Württemberg, nella Germania meridionale. Nell'ultimo anno i cambiamenti sono stati epocali e il mondo si è trovato per la prima volta ad affrontare difficoltà fino ad oggi nemmeno immaginabili. L'attuale crisi delle materie prime sta creando disagi importanti in tutti i settori. Se aggiungiamo alcune problematiche interne che, per ragioni diverse, stanno affrontando due importanti produttori di protettori termici, il quadro che ne...