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#65 – Piastra di fissaggio e polveri residue

Nell’articolo “Aderenza a un tubo” abbiamo visto come nel mondo dei Fan Coil, per misurare la temperatura su un tubo, ci si affidi a una molla, che viene agganciata ai fori della flangia di fissaggio dei termostati bimetallici e blocca il termostato intorno al tubo. Metodo collaudato, accettato ma non sempre perfetto.

Nel mondo delle caldaie murali invece ci si affida a un particolare escamotage, quello di saldare una piastra in rame direttamente sul tubo. Questa piastra fungerà da base sulla quale sarà montato un normale termostato bimetallico, generalmente con flangia mobile, come il nostro TK24 nella soluzione MG01 (si veda foto). Si tratta di una soluzione più performante di quella adottata con la molla, ma non priva di potenziali problematiche. La prima controindicazione è data dalla possibilità che alla fine del processo di saldatura al tubo, possano depositarsi sulla piastra alcuni frammenti di polveri o detriti, molto piccoli, e magari non facilmente visibili, ma che potrebbero:

  • Graffiare o peggio rovinare la base del termostato rendendolo inutilizzabile, 
  • Creare microdeformazioni su una delle superfici, come descritto in
  • Potrebbe sedimentarsi sulla superficie qualche microtraccia di materiale isolante, usato per altre lavorazioni, come ad esempio materiali siliconici, che creerebbero un ostacolo involontario a una buona conduzione termica tra la superficie e la base del termostato.

Piastra di fissaggio e grasso termico

Ecco che anche in questi casi può tornare utile l’uso di un grasso termico, che andrà a migliorare la conducibilità termica e ridurrà il potenziale errore che potrebbe essere determinato dai disguidi appena citati.

Bisogna comunque considerare che un tubo metallico conduce calore e che la piastra metallica saldata su questo tubo si scalderà per conduzione, ricevendo il calore che sarà trasmesso dal tubo. A questo punto il termostato rileverà la temperatura. Significa che comunque abbiamo un passaggio in più che può trasformarsi in un piccolo ritardo nella rilevazione della temperatura, che aggiunto ad eventuali fattori esterni come la sedimentazione delle polveri potrebbe causare un ritardo più importante.

Per questo motivo mi sento di consigliare senza ombra di dubbio l’uso di un grasso termico, come il nostro Blue Ice 411, anche se poi la soluzione che sembra più idonea ed efficace è quella del termostato a contatto direttamente sul tubo, soluzione possibile grazie alla realizzazione da parte di THERMOREX della staffa MG05, che abbiamo incontrato in “Aderenza a un tubo”.

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