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#96 – Fissaggio a clip o a vite?

Abbiamo visto che oltre ai tradizionali metodi per inserire o alloggiare un protettore termico esiste anche la possibilità di avvalersi di soluzioni studiate e sviluppate direttamente dagli uffici tecnici dei produttori. Possiamo distinguerli in due gruppi: vite clip. Ma quale delle due soluzioni è la migliore?

Per garantire che il protettore termico venga usato correttamente deve essere il più possibile aderente al piano e ovviamente posizionato sul lato sensibile alla lettura della temperatura, con la minor influenza possibile dell’ambiente esterno.

Come anticipato, alcune Case hanno sviluppato delle soluzioni per fissare in qualsiasi punto il protettore. Nell’articolo qui linkato, però, non ho fatto altro che una presentazione delle possibili soluzioni.

Oggi andremo a vedere i risultati di un test di comparazione condotto internamente da R&D Components. Analizzeremo così pregi e difetti di ogni singolo tipo di fissaggio. 

Tutti i protettori testati sono stati fissati, secondo la loro predisposizione, su un piatto in alluminio sul quale è fissata una termocoppia per la lettura della temperatura. Il piatto poggia su una piastra riscaldante modello EUROTEK ORMA PR55C. La temperatura del piano può essere impostata e regolata lungo una scala che arriva fino a 550°C.

Tutti i protettori verificati avevano una temperatura di intervento di 80°C. Dopo averli avvitati o fissati al piatto abbiamo fatto salire la temperatura a 65°C e l’abbiamo mantenuta per 5 minuti tra i 65°C e i 70°C. Dopodiché abbiamo aumentato la temperatura fino all’intervento.

Sono stati testati 5 protettori per tipo per un totale di 25 protettori.

Per avere conferma del corretto funzionamento del test abbiamo posizionato sul piatto anche un termostato bimetallico a 80°C. Questo aveva il dovere di intervenire raggiunta quella temperatura, e questo è sempre accaduto correttamente. Tutti i dispositivi erano connessi a una scatola di derivazione nella quale erano posizionate delle luci rosse con un numero, che identificava ogni singolo protettore. Con la luce accesa i contatti erano chiusi, con la luce spenta aperti.

Questo non è esattamente il metodo usato dagli enti di omologazione e dai laboratori qualificati. E’ comunque molto preciso e affidabile perché estremamente simile a quello che succede “sul campo”, dove la quasi totalità dei nostri dispositivi si troverà a operare.

Ma andiamo con ordine iniziando dai fissaggi con CLIP.

Fissaggio con clip

clip vite

TMC – BC20. La clip del tipo BC20 è una staffetta di fissaggio in acciaio con una sagomatura estremamente elaborata e disegnata sul corpo dei protettori della Serie C. Sicuramente ha il grande vantaggio, unico nel suo genere, di poter avvitare la sola clip per poi inserire separatamente il protettore. Questo passaggio può rivelarsi molto utile nel caso di montaggio di quantità elevate. Questo perché è molto facile fissare la staffa e altrettanto veloce inserire il protettore. Tuttavia, il foro di fissaggio è un M3 e la base dove la vite si fissa è inferiore ai 7 mm poiché è dotata di bordi di contenimento.

Se la vite che viene utilizzata non è perfettamente compatibile si rischia di compromettere l’aderenza al piano e la lettura della temperatura sarà estremamente falsata con un forte ritardo termico. I nostri test hanno riscontrato un margine di errore medio del 6% oltre la tolleranza sulla temperatura d’intervento. Si consiglia l’uso di un grasso termico. Il protettore è ovviamente omologato UL VDE.

clip vite

SEKI Clip per ST22. Questa staffa avvolge il termostato premendolo dall’alto e tutt’uno con la piastra nella quale è presente un foro M4 per il fissaggio. In questo caso è suggeribile applicare la clip al protettore prima di avvitarlo al piano. Il protettore si incastra perfettamente all’interno della staffa e la posa in opera è molto facile. Non è impossibile fissare la clip al piano e poi far scorrere internamente il protettore, ma in questo caso è preferibile che venga spinto dal lato opposto ai cavetti per evitare di compromettere questi ultimi. La precisione nella rilevazione della temperatura è buona, e il margine di errore fuori tolleranza riscontrato non supera il 2%. Il protettore è omologato UL VDE.

clip vite

AM04. Questo protettore non è altro che il modello AM03 ALBOL fissato su una placca metallica rettangolare con un foro M5 da un lato e ingabbiato da due fasce metalliche saldate alla base. Queste hanno lo scopo di tenere bloccato il protettore, il quale è comunque incollato alla base. Questa esecuzione è di facilissima applicazione, probabilmente la più facile in assoluto. L’ampio diametro del foro per il fissaggio offre una vasta gamma di soluzioni di viti utilizzabili per il fissaggio. Non ci sono controindicazioni per la dimensione ed essendo un corpo unico anche la posa in opera non richiede particolari abilità.

Tuttavia, la placca metallica di 0,8 mm di spessore, la colla e la resina epossidica, creano una serie di ostacoli tra il bimetallo e la superficie che arrivano a determinare un forte ritardo termico nella rilevazione della temperatura. I nostri test hanno riscontrato un margine di errore medio del 14% oltre la tolleranza sulla temperatura d’intervento. Gli interventi sono però regolari e coerenti. Pertanto si consiglia un’attenta valutazione in fase di test ed omologazione che presti la massima attenzione alla differenza tra la temperatura d’intervento e la reale temperatura alla quale il protettore interviene. Si tratta comunque di un protettore omologato UL VDE.

Fissaggio con vite

Passiamo ora ai fissaggi con VITE, ma prima serve una breve premessa. I protettori termici con vite di fissaggio sono molto simili ai termostati bimetallici e come questi vanno avvitati fino a fine corsa in modo che la base sia totalmente aderente al piano.

ST01. Questo protettore ha il notevole vantaggio di avere dimensioni estremamente contenute e una vite M4 collegata a un esagono con Ch10. Ma per contro, in quanto protettore, ha i cavetti, i quali rendono meno maneggevole l’avvitamento del protettore. Inoltre, più i cavi sono lunghi e più sarà complicata questa operazione. Non è possibile, sempre a causa della presenza dei cavetti di collegamento, aiutarsi con una chiave tubolare ma solo, se la posizione lo consente, con una chiave inglese, il che lascia intendere che sarà quasi sempre avvitato manualmente. Questo non è estremamente complicato, ma potrebbe diventare un po’ faticoso completare l’avvitamento e raggiungere il fine corsa. La precisione nella rilevazione della temperatura è anche in questo caso molto buona, e il margine di errore fuori tolleranza riscontrato non supera il 2%. Questo protettore è omologato UL VDE.

AE09. Anche questo prodotto è il risultato dell’intraprendenza dei nostri partner anglo-polacchi di ALBOL TOMIC. Si tratta di un AM01 inserito all’interno di una base esagonale con vite di fissaggio M4x10 (su richiesta anche M4x6) e fissato ad essa con una resina. A differenza del ST01 la base è molto più grossa, è un Ch16, e questo lo rende più ingombrante, ma anche più maneggevole. Anche questo protettore ovviamente ha i cavetti e la problematica legata all’avvitamento è la medesima appena considerata nel modello precedente. La precisione nella rilevazione della temperatura è discreta, e il margine di errore fuori tolleranza è mediamente del 4%.

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