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#105 – I motori e la vernice

Prima che un avvolgimento di un motore elettrico lasci la fabbrica è necessario che subisca un processo di impregnazione. Può questa prassi danneggiare un protettore termico?

L’impregnazione di un avvolgimento consiste nel ricoprire le parti di rame con una vernice, in realtà una resina, che può essere di tipo polimerica epossidica, lasciando che coli in tutti i punti raggiungibili.

Le principali motivazioni per cui si esegue questo processo sono quelle di garantire una maggiore coesione tra i fili di rame e nello stesso tempo di proteggerli, affinché sfregamenti involontari non li possano danneggiare. Inoltre, la resinatura garantisce un maggiore isolamento elettrico, per scongiurare un cortocircuito tre le varie fasi. Permette anche di avere un’ulteriore protezione da polveri e agenti esterni, anche atmosferici. Una resinatura ben fatta garantisce anche al motore prestazioni migliori e una maggiore durata nel tempo. Questo anche grazie a una maggiore protezione dalle sollecitazioni elettriche e meccaniche. 

Queste resine hanno prestazioni e, di conseguenza, costi sempre più elevati e richiedono mezzi e competenze sempre più qualificati.

La resina deve poi seccare uniformemente, per questo viene messa in appositi forni. Qui, in modo graduale, tramite due processi fisici, di gelificazione prima, e successivamente di reticolazione, raggiungono il risultato desiderato.

Ma i protettori termici sopportano tutte queste fasi senza subire conseguenze? Dipende. Da cosa? Dal tipo di protettore.

Esistono moltissimi tipi di protettori termici e fino ad ora abbiamo affrontato solo una piccola parte di questo universo, ma possiamo prendere in esame quei protettori che con maggiore frequenza vengono utilizzati per proteggere i motori elettrici.

impregnazione

Serie C prodotta da TMC. Indipendentemente dal modello (C1C4 o C8) è la serie che più di ogni altra è adatta ad essere utilizzata all’interno di un motore elettrico perché è stata studiata appositamente per questa applicazione (approfondimenti qui e qui). La custodia metallica la rende particolarmente resistente alla compressione e presenta anche una buona sigillatura contro eventuali agenti esterni. Tuttavia, in caso di verniciatura è consigliabile tutelarsi tramite un escamotage che TMC ha messo a punto. Questa consiste nella sigillatura del protettore tramite l’apposizione di una resina speciale in prossimità del punto di collegamento tra cavetti e corpo del protettore. Questa operazione rende la Serie C ermetica e adatta all’impregnazione sottovuoto. Tutta la gamma è omologata UL VDE.

AD02 prodotto da ALBOL. Anche questo modello può essere inserito all’interno di un avvolgimento. Grazie a una resina applicata su richiesta, si impermeabilizza contro eventuali infiltrazioni durante il processo di impregnazione. Se la resistenza a compressione è inferiore ai protettori della serie C, il corpo rotondo assicura una maggiore resistenza alla trazione del cavo. Sono omologati UL VDE.

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AM03 prodotto da ALBOL. Questo protettore ha un corpo plastico con una resistenza a compressione inferiore in paragone ad altri modelli pertanto si posiziona al di sopra dell’avvolgimento. Su richiesta può essere fornito con una verniciatura che lo protegge da eventuali infiltrazioni. Sono omologati UL VDE.

AM07 prodotto da ALBOL è il modello con il maggior grado di protezione da agenti esterni, ed è classificato come IP68 (vedremo in seguito cosa significa). Questo protettore non ha omologazioni.

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V7AM – CK99 – CK01 – CD95F: sono modelli con caratteristiche tecniche e costruttive molto simili tra loro, ma con forti peculiarità per le quali vi rimando alle singole schede tecniche. Sono tutti adatti all’impregnazione sottovuoto, ma non ad essere inseriti all’interno di un avvolgimento, a meno che non si tratti di piccoli motori con sezioni di filo di rame di piccoli diametri. Sono tutti omologati UL TUV (VDE nel caso del CD95F).

 La gamma è vasta le opportunità sono numerose, ai tecnici la scelta del prodotto più adatto alle loro esigenze.