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#34 – Protettori termici con resistenza acceleratrice

Oggi parliamo dell’importanza di una “snap action”, vale a dire intervento rapido e veloce. Parleremo anche di come il nostro protettore termico CD95F riesce a garantirlo.

Fondamentalmente stiamo parlando di un normale protettore termico bimetallico che interviene al raggiungimento della temperatura per la quale è stato tarato (“R&D Social – Articolo 2”). In aggiunta però, è stata inserita una piccola resistenza, un filo resistivo riscaldante a forma di “Z”, che si scalda con l’aumentare della corrente. Questo riscaldamento viene percepito dal bimetallo che fa intervenire prima il termostato, anche se la temperatura sulla superficie dove appoggia ancora non è quella di intervento. Per questo motivo viene anche definita “resistenza acceleratrice”.

Nello schema qui sotto ho provato a sintetizzare il funzionamento di questo dispositivo in modo molto semplice e concettuale. Possiamo notare che la temperatura inizia a crescere, ma nel momento in cui entra in azione la resistenza avremo un’improvvisa impennata fino a raggiungere la soglia d’intervento del protettore.

resistenza acceleratrice

Protettori termici con resistenza acceleratrice: il CD95F

Il CD95F è pertanto un protettore sensibile alla corrente (“Protettori termici ed effetto Joule”), la quale ne influenza i tempi di intervento. Questo diventa molto importante in caso di un sovraccarico di corrente, per esempio nel caso in cui il motore si trovi a lavorare con il rotore bloccato.

Per questo motivo il CD95F trova ampio utilizzo in tutto il mondo nei motori elettrici per lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, aspirapolvere, ecc.

Ovviamente il protettore si ripristinerà automaticamente una volta che la temperatura sarà scesa al livello della soglia di ripristino.

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