#144 Termostato bimetallico con PTC
3 Ottobre 2024
Un dispositivo di controllo della temperatura può servire per regolare la temperatura e mantenerla all’interno di un determinato range, oppure per limitarla, intervenendo quando si raggiunge il limite massimo stabilito dal progetto e oltre il quale potrebbe compromettersi la macchina che dovrebbe proteggere e agendo così come dispositivo di sicurezza. Ma quali sono i principali modelli di sicurezza termica?
Esistono numerose alternative di sicurezza termica con caratteristiche estremamente diverse che offrono una discreta varietà di soluzioni sulla base delle necessità richieste dell’applicazione.
- La forma più semplice e meno impegnativa è il termofusibile (ne abbiamo parlato qui, qui e qui), una soluzione di ridotte dimensioni e di costi estremamente contenuti, un sistema di sicurezza monouso, quindi “una sicurezza estrema… ma estremamente efficace”. Chiaramente in caso di intervento è necessario sostituire il pezzo e mandare la macchina in assistenza. Trova un larghissimo utilizzo nel mondo della refrigerazione e nelle macchine per caffè per uso domestico.
- Invece il modello più diffuso è sicuramente il termostato bimetallico a riarmo manuale. Interviene quando si raggiunge la temperatura sulla quale è tarato e si ripristina solo manualmente, premendo l’apposito pulsante, che agisce così da interruttore. Questo termostato trova larghissima applicazione nel mondo delle macchine per caffè e su gran parte degli elettrodomestici.
- Una variante del termostato bimetallico è il termostato a bulbo a riarmo manuale (qui l’articolo di approfondimento). Anch’esso interviene una volta raggiunta la temperatura sulla quale è tarato ma si differenza dal bimetallico per ragioni costruttive, e per avere un sensore che rileva la temperatura in una posizione generalmente lontana dal corpo sul quale è posto il pulsante di riarmo. Trova larga applicazione nel mondo dell’elettrodomestico professionale, dalle macchine per caffè ai forni e piani cottura, ed è disponibile nella versione unipolare, bipolare e tripolare.-
- Una via di mezzo tra il termostato bimetallico e il termofusibile è il modello TK32OS. Un termostato bimetallico a tutti gli effetti ma con un reset estremamente lungo, tarato sui 25°C sotto lo Zero (-25°C), una temperatura che è estremamente difficile che si raggiunga in una situazione di normalità, e questa particolarità rende pressoché impossibile il ripristino del termostato cosicché lo si può definire a tutti gli effetti a “intervento unico”, o più comunemente one shot. Questo dispositivo può arrivare anche a 425°C e diventa interessante quando la normativa impone una sicurezza non ripristinabile al di sopra dei 250°C, temperatura massima dei termostati bimetallici a riarmo manuale.
- Per alcune applicazioni particolari, come alcuni tipi di motori elettrici o pompe sommerse, è previsto l’uso di un particolare protettore termico, definito a riarmo elettrico (ne abbiamo parlato qui), è la combinazione in serie di un protettore termico e di un PTC. Quando il protettore interviene, il PTC mantiene la temperatura a quel livello rendendo impossibile il ripristino. Solo scollegando la presa della corrente manualmente si potrà fare in modo che la temperatura torni a scendere e il protettore a ripristinarsi, ecco perché il riarmo elettrico è considerato una forma di riarmo manuale.
- Una soluzione più unica che rara invece è quella della combinazione di un termostato bimetallico con un PTC ed è il modello ARR03 prodotto da TOMIC. Le misure sono quelle dei normali termostati bimetallici. Il corpo è leggermente più basso, ma dipende anche dai costruttori. Al suo interno è presente un PTC che mantiene la temperatura ai livelli di intervento, in modo che non si ripristini finché volontariamente non si è scollegata l’apparecchiatura dall’alimentazione della corrente. Le prestazioni sono inferiori a quelle di un termostato bimetallico, ma contemporaneamente sono di molto superiori a quelle di un protettore termico con PTC. Il range di temperature su cui può essere tarato va da 60°C a 150°C, il numero di cicli garantito è di 6.000 ma può lavorare a 16A con 230V e un massimo di 20A e 200 cicli.