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#18 – Termofusibile: cosa può succedere se Th è troppo vicino a Tf?

Torniamo quest’oggi a parlare dei termofusibili (Thermal cutoff o TCO) SW1. Abbiamo già discusso di come funzionano questi interruttori monouso in “R&D Social – Articolo 10” e del pericolo che possa generare la creazione di un arco elettrico in “R&D Social – Articolo 12”. É importante sapere che anche esporre il termofusibile a una temperatura superiore al Th (Holding Temperature) può essere molto compromettente per il corretto funzionamento del dispositivo. 

Il termofusibile ai raggi X

Le figure qui sotto sono radiografie del termofusibile. Si tratta di una comune prassi per SUNG WOO nel momento in cui dovesse ricevere segnalazioni di anomalie o contestazioni. O più semplicemente ogni volta che viene prodotta una campionatura, per avere la garanzia al 100% che non sorga alcun tipo di problematica.

  • Nella figura 1 il termofusibile è in posizione iniziale. Il prodotto è nuovo, in condizioni perfette ed è funzionante.
  • Nella figura 2 il thermal pellet si è liquefatto, la molla è scattata e il termofusibile è intervenuto.
  • Nella figura 3 il thermal pellet, a seguito di un’esposizione a una temperatura superiore al Th, ha avviato il processo di liquefazione ma non a sufficienza da fare scattare la molla interna. Si è quindi limitato a ridurre lo spessore di questo composto. Facendo un normale test di continuità della corrente l’esito sarebbe positivo, e apparentemente potrebbe non apparire alcuna anomalia ad un controllo visivo. Potrebbe così essere confuso con un qualsiasi termofusibile funzionante. In realtà non è così poiché il termofusibile si trova in prossimità di un intervento. Potrebbe bastare un surriscaldamento dell’ambiente di lavoro o anche una semplice vibrazione, causata dal funzionamento di un’apparecchiatura piuttosto che da un semplice trasporto ed ecco che si raggiungerebbe lo scatto della molla e quindi l’intervento del componente apparentemente senza giustificazione. Questa è la situazione più pericolosa nella quale si può rischiare di imbattersi se si supera la Temperature Holding (Th). Questo perché il termofusibile in genere non presenta alcuna anomalia esterna ed è facile confonderlo con uno perfetto. Difatti, senza raggi X non è possibile capire l’eventuale livello di compromissione. In realtà in alcuni casi si può assistere a un cambio di colore della resina, come si vede nella figura 4, dove la resina rossa dei 144°C si è scolorita. Se doveste assistere a tale fenomeno non esitate ad accantonare quei singoli pezzi, e a sostituirli con altri funzionanti.
termofusibile

Come può succedere che si supera il Th?

I casi più tipici si riscontrano in fase di installazione sull’applicazione o durante le operazioni di cablaggio. Può accadere che il termofusibile venga esposto ad una fonte di calore elevata, magari per termorestringere una guaina o per saldare dei cavi ai reofori. Per questi motivi la SUNG WOO raccomanda di seguire alcune precauzioni:

  1. Eseguire l’operazione di saldatura di eventuali cablaggi aggiuntivi il più lontano possibile dal corpo del TCO. Meglio sarebbe eseguire una crimpatura tra cavo e reoforo.
  2. Evitare, o ridurre al minimo, il trasferimento di calore al corpo TCO.
  3. Nel caso di un elettrosaldatura, accertarsi che una eventuale corrente elettrica dispersa non passi attraverso il contatto elettrico interno o il corpo del TCO. Questo proprio perché il passaggio di sovracorrente potrebbe danneggiare l’elemento (thermal pellet) o il corpo del TCO.
termofusibile

Alla luce di quanto fin qui esposto si raccomanda che il progettista tenga in forte considerazione il Tf (Functioning Temperature), la posizione di installazione e il metodo di saldatura. Infine, come non mi stancherò mai di suggerire, testare il prodotto nelle diverse circostanze che possono essere previste in questa fase.

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