#88 – Esiste un fissaggio per i protettori termici?
I protettori termici normalmente vengono inseriti all’interno di un avvolgimento o appoggiati sopra di esso (all’esterno), oppure posizionati dentro un alloggiamento precostituito. Ma è questo l’unico modo per installare un protettore termico su una determinata applicazione?
Diciamo che questi sono i metodi principali in cui utilizziamo i protettori termici. Esistono però alcuni casi particolari nei quali i produttori hanno sviluppato una forma di fissaggio che possa consentire di usare i protettori in quelle applicazioni o in quelle posizioni dove non esiste una naturale forma di fissaggio. Li possiamo raggruppare in due diverse famiglie che sono il fissaggio con vite e quello con flangia.
Fissaggio con vite: ne esistono di due tipi.
1) Il modello AE09, prodotto da ALBOL, che è composto da una base esagonale in ottone della larghezza di 16 mm e una vite M4x10. Una simile base è molto larga e grazie al filetto più lungo del tradizionale si può contare su una maggiore aderenza al piano e una più precisa lettura della temperatura.
2) Il secondo modello con vite è il protettore ST01, che ha una base esagonale di soli 10 mm e un filetto M4x6. Questo particolare è molto più piccolo del precedente e sicuramente meno ingombrante e più maneggevole da porre in opera.
Fissaggio con flangia: anche in questo caso abbiamo due tipi distinti.
1) Il primo è il modello AM04 prodotto dai nostri partner dell’ALBOL. Si tratta di una placca metallica sulla quale è saldato un protettore termico AM03. All’estremità ha un foro del diametro di 6,4 mm per inserire la vite che lo fisserà al piano. Proprio nel punto in cui sarà chiamato a monitorare la temperatura.
2) Il secondo è prodotto da TMC. Valido per tutta la gamma della serie “C” (C1, C4 e C8), è rappresentato dalla clip di fissaggio BC20. Una piccola staffa disegnata su misura di questi protettori e che viene avvitata al piano. La principale peculiarità di questa staffetta è che può essere montata prima del protettore, il quale potrà liberamente essere inserito in un secondo momento, evitando di muovere fastidiosamente il cavo durante la fase circolare del montaggio.
Ora, tutte queste soluzioni comportano l’interposizione, grande o piccola che sia, di una superficie tra il lato sensibile del protettore e il piano sul quale andrà a controllare la temperatura, e questo potrebbe, e il condizionale è d’obbligo, portare a un ritardo termico (Approfondimenti qui e qui).
Dobbiamo impressionarci e spaventarci? Assolutamente no. Come ben sappiamo è importante capire di quanto sia il ritardo e se questo è coerente con tutti i test, dopo di che non si dovrà fare altro che abbassare la temperatura del protettore usandone uno che interviene a una temperatura più bassa.
E come possiamo raggiungere questo risultato? Facendo tutti i test necessari a toglierci ogni dubbio.
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