#61 – Lotto di produzione
I nostri dispositivi vengono usati con due particolari funzioni, quella di regolare la temperatura oppure quella di limitarla. In quest’ultimo caso lo scopo è quello di salvaguardare un prodotto, e quindi la funzione ultima è quella di garantire la sicurezza. Fondamentalmente sono predisposti a questa funzione tutti quei dispositivi termici che non si ripristinano in modo automatico. Sono i TK32, o i TK32OS, i termostati a bulbo a riarmo manuale, i protettori termici a riarmo elettrico e tutti i tipi di termofusibili.
La sicurezza viene garantita da tutti questi modelli di disgiuntori termici. Essi devono assicurare degli standard qualitativi in armonia con le richieste del mercato e delle normative vigenti, ma anche dalla capacità di intervenire con le dovute azioni correttive nel caso in cui uno di questi prodotti dovesse presentare un comportamento anomalo.
Per poter correggere è necessario individuare l’errore commesso e questo è possibile solo se si riesce a capire quando il componente è stato prodotto. Lo si può fare solo se il dispositivo ha un lotto di produzione.
Lotto di produzione: definizione e regolamento
Si tratta di un codice, numerico o alfa-numerico, che viene attribuito a un gruppo di prodotti identici, quindi aventi gli stessi codici e le stesse esecuzioni, e che serve ad identificare il momento in cui è stato prodotto. Questo periodo temporale può variare a seconda del metodo scelto dal produttore. Può anche raggiungere la massima precisione identificando con esattezza il giorno e il turno di produzione, oppure la settimana, o più semplicemente il mese. Indipendentemente dal grado di precisione che una Casa decide di adottare, queste informazioni consentono di individuare il momento in cui il dispositivo è stato prodotto e di analizzare tutte le informazioni che questo dato consente di avere, e di conseguenza di trarre le dovute conclusioni e intraprendere le eventuali azioni correttive.
L’art.17 del Decreto Legislativo n. 231 del 15 dicembre 2017, parla chiaramente di “Diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare ai sensi della direttiva n. 2011/91/UE del 13 dicembre 2011” e al comma 3 precisa che “I prodotti alimentari non possono essere posti in vendita qualora non riportino l’indicazione del lotto di appartenenza.”
Da queste brevi informazioni risulta molto evidente l’importanza di avere un lotto di produzione. Ma è anche chiaro, lo dice esplicitamente il testo, che l’obbligatorietà è richiesta solo nel mondo alimentare.
Per quanto riguarda i termostati e i protettori termici è vivamente consigliato ma non obbligatorio. Questo è il motivo per cui non tutti dispositivi presenti sul mercato sono muniti di lotto di produzione. Possiamo dire che tutti i nostri partner europei lo hanno, e anche qualcuno di quelli asiatici. Ma andiamo con ordine:
TMC e ALBOL
TMC – Tutta la serie C1, C4, C8, R1, R4 ed R8 presentano un codice alfanumerico stampato sul corpo metallico del protettore. Questo viene quasi sempre isolato da un cappuccio in NOMEX e quindi viene coperto. Pertanto non è visibile a un primo impatto col prodotto, ma c’é.
ALBOL – Sul corpo di tutti i protettori AM01 e AM03 possiamo trovare il nome del produttore, il modello, la temperatura d’intervento con relativa tolleranza e una lettera con un numero. Questi indicano l’anno e la settimana di produzione.
Thermorex e Sung Woo
THERMOREX – Sotto la base di ogni termostato TK24 e TK32 si può leggere il codice e la temperatura. Vengono poi riportati anche quattro numeri che indicano la settimana e l’anno di produzione.
SUNG WOO – Se avete una buona vista, o se siete muniti di una lente d’ingrandimento o di buoni occhiali, sul piccolo corpo dei termofusibili SW1, SW3 e SW5 potrete individuare un codice formato da 4 lettere, alle quali potrebbero essere aggiunti dei numeri. Questo consente al fabbricante di individuare l’esatto momento il cui il tco è stato prodotto.
Termostati a bulbo
Anche in questo caso è possibile notare sull’etichetta o sul corpo del termostato (unipolare, bipolare o tripolare che sia) un codice tramite il quale il produttore può vedere quando il termostato è stato fabbricato.
In conclusione, avere un lotto di produzione non ci offre la garanzia di poter eliminare qualsiasi possibilità di errore. Nel malaugurato caso in cui fosse presente un difetto di fabbricazione, però, ci darebbe qualche elemento in più per individuarlo, capire quali siano state le cause a determinarlo, e infine correggerlo.
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