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#8 – Tempo e temperatura: l’importanza della posizione

Vorrei sottolineare oggi alcuni aspetti, forse elementari ma molto importanti, per la buona operatività di un termostato bimetallico. Il punto di partenza di questo ragionamento è la corretta posizione di questo componente.
Come spiegato nella comunicazione 2, è il bimetallo a determinare l’apertura (o la chiusura) dei contatti. Il termostato bimetallico, anche definito termostato a contatto, interviene in funzione della temperatura che rileva nel punto in cui è posizionato. Non legge la temperatura di una superficie o di un’area in un microambiente, ma sente la temperatura in quella posizione. Quindi qualsiasi intervento sarà legato a quanto il componente rileva in quello specifico punto.
Molto spesso le superfici sulle quali viene applicato il termostato non hanno una distribuzione temporale e omogenea del calore, che tende così a diramarsi per irradiazione, in funzione delle proprietà termoconduttive della superficie stessa.

Posizione

L’importanza della posizione nell’esempio illustrato

Mi spiego meglio scegliendo, per semplificare, una superficie piana. Immaginiamo, come riporta la figura, che ci sia una fonte di calore che riscalda in modo disuniforme il piano, rilevando le temperature (rigorosamente frutto di fantasia) che vedete nel disegno. Posso posizionare il mio termostato nel punto “A”, nel punto “B” o nel punto “C”. Supponiamo, come indica la figura, che per evitare di avere problemi e danneggiare l’apparecchiatura, non si debbano superare i 90°C nel punto “A”. Se in questo punto viene installato un termostato a 90°C, si raggiunge la situazione ideale, ma se lo stesso viene posizionato nel punto “C” che cosa succede? Lo vediamo nella seconda figura: mentre nel punto “C” la temperatura continua a salire e successivamente, ipotizziamo in 5 minuti, si arriva ai 90°C necessari all’intervento, nei punti “B” e “A” siamo andati oltre le soglie di pericolo. L’apparecchiatura, così, potrebbe essersi irreparabilmente danneggiata, con tutte le possibili conseguenze in termini di sicurezza. Allora siamo tutti d’accordo che dobbiamo posizionare il nostro termostato nel punto “A”, dico bene? 

Ma se a non essere d’accordo fosse il progetto? Che cosa succede nel caso in cui, per svariate ragioni, non ci sia la possibilità di utilizzare il punto “A”? Se l’unico spazio disponibile fosse “C”? Come evitare di creare la situazione illustrata nella figura 2? Ovviamente mettendo un termostato nel punto “C”, ma non più a 90°C, bensì a 70°C. In questo modo avremo ancora la situazione della figura 1.

Voglio ripeterlo a scanso di equivoci, le temperature e i tempi riportati in questi esempi sono frutto di fantasia, privi di qualsiasi prova empirica e semplicemente inventati in sostituzione di sterili “X, Y o Z”. Tornando al nostro esempio, individuate bene il punto dove piazzare il vostro termostato, valutate la temperatura d’intervento considerando gli effetti che potrà avere sul resto dell’applicazione quando avremo raggiunto la nostra temperatura nel punto scelto. Infine eseguite dei test pratici.

Noi siamo a vostra disposizione per procurarvi il materiale da sottoporre alle vostre prove, ma è tassativo che sia poi testato per eliminare qualsiasi dubbio.

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