#146 R&D Components compie 25 anni dalla sua fondazione
25 anni, un quarto di secolo, è un traguardo che non tutte le Società raggiungono. Pur non essendo ancora un’attività storica, R&D Components si trova alla sua seconda generazione e può raccontare di aver visto cadere le Torri gemelle, la guerra in Afghanistan, la crisi delle banche americane e la ripercussione sui mercati mondiali del 2009, il Covid e la guerra in Donbass. Ma soprattutto R&D Components è nata nel momento in cui si concretizzava il processo di delocalizzazione di migliaia di Società italiane ed europee verso Paesi a basso costo della manodopera, in particolare Cina ed Europa dell’Est.
Non è stato facile per mio padre Remo lasciare una ditta, che aveva fondato per il 49% con un partner tedesco nel 1978. Ma quando al socio di maggioranza, venuto a mancare nel 1998, sono subentrati i figli ha dovuto prendere atto del fatto che la Società (o, meglio, l’intero gruppo del quale erano a capo) non avrebbe avuto futuro, e, prima che fosse troppo tardi, ne è uscito, fondando il 18 ottobre 1999 la R&D Components Srl. Io non ero presente quel giorno perché non ero ancora parte integrante dell’organico. Stavo completando il mio percorso di studi che sarebbe terminato un anno dopo con la discussione della tesi di laurea.
Il 4 dicembre 2000 facevo il mio ingresso ufficiale in R&D Components. Avevo finito di studiare e iniziavo a imparare. Certo, sono cresciuto a pane e termostati, ma un conto era maneggiarli e smistarli quando nei mesi estivi lavoravo in magazzino nella precedente realtà in cui mio padre era amministratore, diverso era andare a proporre un prodotto a un cliente suggerendo la soluzione più adatta alle sue esigenze. Solo l’esperienza ti forma e ti insegna e col tempo il duro lavoro produce i suoi frutti. Chi nei primi tempi mi ha fatto da maestro è stato Luca Perversi. Inizialmente tra i soci, è stato con noi fino al 2004. I clienti di più antica data sicuramente lo ricorderanno. Una diversa scelta di vita e nuove sfide lo hanno portato altrove, ma il rapporto è rimasto ottimo e una fraterna amicizia ancora ci lega.
Mio padre sapeva bene cosa comportasse avviare da zero un’attività perché lo aveva già fatto. In vent’anni era arrivato a fatturare 4 miliardi di quelle che oggi chiamiamo le “vecchie Lire” ma in più di un’occasione mi ha confessato di aver rimosso quanto fosse stata dura iniziare.
Infatti, i tempi erano cambiati. Lo scenario economico e politico del mondo nei primi anni di attività di R&D Components era quello di un mercato libero e globale. Il comunismo era crollato e l’Europa dell’Est era diventata un enorme serbatoio di manodopera ma, in certi casi, (come per Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca) anche un nuovo mercato al quale aprirsi. Prima che entrasse in vigore l’Euro (1° gennaio 2002) usavamo come tramite tra le diverse valute europee il Marco Tedesco. Ma il cambio era già fisso, le valute del vecchio continente non fluttuavano e i tempi in cui una Lira debole in rapporto a un Marco Tedesco forte creavano quel disavanzo che avvantaggiava nell’esportazione i produttori italiani nei confronti dei loro concorrenti europei erano finiti. Inoltre, come si diceva prima, un nuovo fenomeno aveva preso piede in Europa, quello della delocalizzazione delle produzioni, e contemporaneamente della globalizzazione dei mercati.
Siamo partiti con pochi prodotti. TMC fin dal 2000, ALBOL – TOMIC nel 2001 e SUNG WOO nel 2002, quindi protettori termici e termofusibili in un mercato prevalentemente italiano.
Troppo spesso a un primo contatto con un potenziale cliente mi sentivo dire che fino a due o tre anni prima usavano decine di migliaia di pezzi, poi avevano perso il cliente perché aveva trasferito la produzione in Cina. Oppure loro stessi non producevano più in Italia.
Per i più pessimisti non ci sarebbe stato futuro. Attribuivano le colpe alla stupidità degli italiani o al Governo, ma l’Italia ha saputo reagire, e noi con essa. Abbiamo ampliato i nostri orizzonti, cercato nuovi mercati, nuovi settori, ascoltato le richieste e prodotto nuove soluzioni fino a mettere a punto un nuovo metodo di lavoro basato sul sistema “Cliente per Cliente – Customer by Customer”. Quindi ascoltare e capire le necessità tecniche o commerciali dei clienti e trovare le soluzioni più adatte alle loro esigenze. È così che oggi R&D Components ha la più vasta gamma di prodotti d’Europa nel mondo del controllo e della regolazione della temperatura ed è l’unica Società italiana ad essere specializzata nella vendita esclusiva di questi tipi di componenti.
Questi risultati non si raggiungono lavorando da soli ma con un gioco di squadra. E, senza false modestie, credo che si sia formata una bella squadra. Per questo credo di dover ringraziare innanzitutto Antonio Grassi, che ha iniziato a lavorare con noi nel gennaio 2009. Il 1° ottobre 2008 era mancato, quasi improvvisamente, mio padre ed io ero stato costretto a prendere le redini della Società. Non si trattava di una multinazionale ma non è stato sempre facile, perché ai miei tradizionali incarichi in azienda andava ad aggiungersi quello di amministratore. Non era il migliore dei momenti e tutto sembrava improvvisamente prioritario.
Proprio in quel periodo Antonio iniziò una vera e propria opera di team building, contribuendo a trasmettere al gruppo un forte senso di appartenenza che tuttora è alla base della nostra squadra. Ha lasciato anche un buon ricordo in quei clienti che seguiva lui e che ancora lo ricordano. Nel 2015 Antonio è andato in pensione e, purtroppo, nel 2020 è venuto a mancare.
Devo sicuramente ringraziare Roberto Ferranti che, coprendo diversi ruoli e con compiti che si sono differenziati nel tempo, è con noi dal 2006. Dal 2017 è il nostro store manager di R&D Service, il nostro negozio on-line, oltre che il reale tuttofare di R&D Social. Senza di lui questa campagna non sarebbe mai stata realizzata.
Dal 2008 al mio fianco c’è l’insostituibile Matteo Butti. A volte severo, a volte temuto, ma sempre estremamente affidabile e corretto così da aver consentito di demansionare un altissimo numero di compiti per dedicarmi agli incarichi più importanti. Mantiene un fermo rapporto con tutti i fornitori ed è sempre presente nei momenti strategici. Segue inoltre un suo gruppo di clienti tra i più importanti di R&D Components.
Nel 2015 si è aggiunto al gruppo Silvano Besana, già famoso sul mercato e con un’esperienza tecnica e commerciale non indifferente. Ha messo a nostra disposizione la sua immagine, il suo nome, la sua conoscenza e tutta la sua esperienza diventando subito uno di noi, anche se cresciuto a formatosi in altre realtà. Ora sono quasi dieci anni che sul suo biglietto da visita e a fianco del suo nome c’è il logo di R&D Components e fa parte, con me e Matteo, del tridente d’attacco dei venditori.
Nelle retrovie, ma non certo meno importante, abbiamo Daniele Castagnetti, che si occupa della logistica dal 2022. Il suo è stato un inserimento graduale imposto dalla forte crescita che il volume d’affari di R&D Components ha avuto dopo il 2019. La sua formazione non ha ancora raggiunto il pieno completamento ma il suo lavoro sta diventando sempre più insostituibile. E silenziosamente, il risultato arriva a tutti i nostri clienti.
Devo ora ringraziare anche due donne che mi sono particolarmente vicine e che insieme a me compongono il Consiglio d’amministrazione di R&D Components.
In primo luogo, Giuseppina Concin, mia mamma, che ha sempre affiancato mio padre nella precedente esperienza. Nel momento più duro, anziché ritirarsi a vita privata, ha deciso di buttarsi nella mischia e darmi il suo aiuto lavorando con noi in ufficio. Ancora oggi fa parte del nostro organico e porta a termine gli incarichi con esperienza e professionalità.
E infine, ultima ma non certo meno importante, Sara Grassi, mia moglie e mia socia in questa attività. Con lei condivido una splendida esperienza di vita e abbiamo intrapreso insieme fin dall’inizio l’avventura di R&D Components, soprattutto nel momento i cui il destino mi ha obbligato a prendere in mano la guida della Società. Anche nei momenti più duri c’è sempre stata e mi ha sempre supportato nelle scelte più importanti e difficili. Senza il suo aiuto non sono sicuro che sarei riuscito ad arrivare fino a qui.
Ne ho fatto cenno all’inizio solo per motivi storici e di trama, ma ritengo doveroso un enorme ringraziamento a mio padre Remo, per tutto quello che ha fatto, per avermi insegnato questo lavoro meraviglioso e per avere creato e avermi lasciato questo piccolo gioiello che compie 25 anni. Ha chiesto un grande coraggio, oltre che tanta lungimiranza, per crearlo con quello che ai tempi era considerato da molti un salto nel buio.
Solo per dovere di cronaca vi posso dire che la precedente realtà in cui era socio mio padre, sotto la gestione dei figli del partner tedesco, è riuscita a chiudere un ufficio in Italia, una fabbrica in Brasile, una in Spagna e una in Repubblica Ceca. E nel 2020 il tribunale locale ha estromesso i proprietari e messo in vendita l’attività, per evitare che circa un centinaio di persone perdessero il posto di lavoro. Il curatore fallimentare aveva contattato anche me, chiedendomi se fossi interessato. Ero indeciso se mandarli a quel paese oppure offrire € 500… ha prevalso il mio lato istituzionale, ho ringraziato e mi sono dichiarato non interessato.
Prima di concludere voglio ringraziare tutti i nostri partner, dai consulenti ai fornitori. In particolare ovviamente quelli di materiale e, oltre ai già citati TMC, TOMIC e SUNG WOO, anche THERMOREX, insostituibile produttore di termostati bimetallici, che ha iniziato a collaborare con noi nel 2006.
E infine ringrazio di tutto cuore voi clienti. Soprattutto quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo articolo e arrivare fino a questo punto. Di leggere una parte della storia della mia vita. Vi ringrazio tutti, anche quelli che non comprano da noi e che magari compreranno in futuro. Oppure che non compreranno mai ma leggono tutti i Giovedì i nostri articoli di R&D Social.
Grazie, grazie, grazie. Un grosso abbraccio a tutti.