#133 Le direttive ATEX
Alcuni apparecchi potrebbero trovarsi a lavorare in un ambiente con atmosfere potenzialmente esplosive. Per evitare che questa condizione possa degenerare in una situazione pericolosa l’Unione Europea ha adottato due direttive in materia di salute e sicurezza. Ma quali sono queste direttive e cosa prevedono?
In passato abbiamo trattato le norma MOCA e la Norma CEI EN IEC 60079-15. Andiamo ora ad approfondire le direttive che tutelano la salute e la sicurezza in caso di presenza di atmosfere esplosive. Queste direttive sono la ATEX 2014/34UE, nota anche come ATEX 114 e la ATEX 1999/92/CE, nota anche come ATEX 153.
ATEX è l’acronimo delle parole francesi “ATmosphere EXplosive”, vale a dire atmosfera esplosiva. Un’atmosfera potenzialmente esplosiva è una miscela di sostanze infiammabili allo stato gassoso, vaporoso, nebbioso o in polveri di combustibili, combinati con aria e con il rischio che un fattore esterno ne determini un pericoloso innesco con conseguente esplosione.
La Direttiva ATEX 1999/92/CE definisce i requisiti minimi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con presenza di atmosfere potenzialmente esplosive.
La Direttiva ATEX 2014/34/UE, recepita in Italia con D.Lgs 85 del 19/05/2016, si applica ai prodotti e agli apparecchi che sono destinati a lavorare in ambienti potenzialmente esplosivi. Per questo motivo devono essere progettati e prodotti in modo tale da non presentare potenziali sorgenti di innesco. Questi apparecchi vengono classificati in diverse categorie, sulla base di alcuni fattori, tra cui l’ambiente di lavoro, il livello di protezione garantito e la tipologia di sostanze con le quali entrano in contatto e che potrebbero generare un’atmosfera esplosiva.
Chiaramente è fondamentale definire innanzitutto la tipologia della sostanza che genererà l’atmosfera esplosiva (gas, vapori, nebbie, polveri). E classificare poi le zone definendo la probabilità con la quale l’atmosfera esplosiva si potrà formare.
Bisogna inoltre conoscere il gruppo di appartenenza della sostanza esplosiva (IIA, IIB, IIC, IIIA, IIIB o IIIC) e la relativa temperatura di accensione. A quel punto sarà possibile definire in modo corretto il tipo di apparecchio che potrà essere installato.
Esistono poi due gruppi di classificazioni che definiscono l’appartenenza dell’apparecchio al Gruppo I (suddiviso poi in categoria M1 e M2) e al Gruppo II (suddiviso in apparecchi di categoria 1, 2, e 3). Per i dettagli vi rimando direttamente al sito di ATEX Italia.
Fondamentale classificare le aree in cui sono presenti questi rischi, e per farlo si deve ricorrere alle norma CEI EN 60079-10-1 (“Atmosfere esplosive” – Parte 10-1 – Atmosfere esplosive per la presenza di gas) e CEI EN 60079-10-2 (“Atmosfere esplosive” – Parte 10-1 – Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili).
Il mondo ATEX è una nicchia, ma nemmeno poi così piccola, dalla quale R&D Components non è rimasta estranea. Possiamo fornire dei protettori termici certificati EN 60079-15, che sono il KW-1T e il KW3B. Ma negli ultimi mesi ci siamo attivati e stiamo portando a termine importanti trattative che ci consentiranno in breve tempo di presentare altri prodotti, alcuni certificati ATEX, altri adatti a lavorare in luoghi con atmosfere esplosive. Si tratta di diversi tipi di termostati bimetallici e di sonde di temperatura PT o termocoppie. Ci riserviamo ancora qualche settimana per poter definire alcuni particolari tecnici e produrre le relative schede e i rispettivi campioni.
Intanto se siete interessati ad approfondire l’argomento non esitate a scriverci e vi risponderemo in brevissimo tempo.