#59 – Protettori termici antigelo
Ho sempre guardato con interesse i limiti estremi delle temperature d’intervento dei protettori termici, in modo particolare nelle basse temperature. Per i principali produttori europei questo limite noi si è mai discostato dai 50°C. La motivazione la dobbiamo ricercare nella temperatura di ripristino che, come abbiamo visto in “Ripristino e temperatura ambiente”, per i protettori termici è di 40°C+/-15°C. Applicato ai 50°C ciò significherebbe un ripristino compreso tra i 25°C e i -5°C. Ovviamente una simile performance non lascia molte possibilità di utilizzo, poiché nella stragrande maggioranza dei casi la temperatura ambiente non consentirebbe il ripristino.
Ecco che per rendere un simile prodotto interessante per il mercato e di conseguenza utilizzabile, i costruttori si sono visti costretti a garantire che il ripristino sarebbe avvenuto solo a una temperatura ragionevolmente superiore alla temperatura ambiente. Tale limite è stato trovato nei 35°C. Infatti è quello che è riuscita a fare la TMC con la serie C. Come per i suoi diretti concorrenti la temperatura più bassa alla quale riescono a intervenire è di 50°C. Il ripristino viene invece garantito al di sopra dei 35°C (≥ 35°C).
Probabilmente il mercato non chiedeva altro, anche perché sulle basse temperature e con la funzione di antigelo, sono sempre stati usati i termostati bimetallici con risultati eccellenti come con i nostri TK24.
Nuovi termostati antigelo e nuove performance
Successivamente però hanno iniziato a farsi strada alcuni prodotti cinesi, come i KSD9700 che potevano arrivare a intervenire a 40°C e si ripristinavano a 30°C. Fino a qui ci troviamo ancora nella sfera dei termostati a bassa temperatura, che devono poi ripristinarsi al di sopra di una tradizionale temperatura ambiente. Successivamente i KSD9700 hanno ulteriormente abbassato la temperatura minima d’intervento arrivando a 20°C, con un ripristino a 0°C. Queste prestazioni iniziano ad avere campi d’applicazione diversi dai precedenti.
Ma la vera sorpresa l’ho avuta quando poco più di un anno fa sono entrato in contatto con i KW-C2. Questo tipo di protettore va ben oltre i limiti fin qui descritti e può raggiungere un intervento di 0°C con ripristino non inferiore ai -15°C. Non si era mai visto niente di simile sul mercato e, per quella che può essere la mia esperienza (modestia a parte non è poca) tuttora non esistono altri protettori termici in grado di intervenire a 0°C. Questa, come accennavo, è la temperatura minima ma, con salti di 5°C il KW-C2 arriva fino a 155°C.
La gamma che può essere definita strettamente antigelo è quella che va dai 15°C (Reset al di sopra degli 0°C) fino ai 25°C (Reset al di sopra dei 5°C). Sono prestazioni inferiori a quelle che può garantire un termostato bimetallo, che nel caso dei TK24 può raggiungere anche i 5°C di differenziale, hanno portate più basse (5A – 250V), e un numero di cicli inferiore (10.000), ma sono anche sicuramente molto meno ingombranti, più compatti, più lineari e, non ultimo, estremamente competitivi nel prezzo.
Fino ad oggi gli unici protettori termici che potevano raggiungere queste temperature erano i TPS della MATSUO, ma non sono propriamente dei protettori, appartengono a una categoria di prodotti a parte, e comunque hanno dimensioni, ingombri, e ovviamente costi, che non possono essere paragonati a quelli dei protettori termici.
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