Top

#56 – Polvere tra i contatti e conducibilità elettrica

Oggi facciamo un breve accenno a come un deposito di polvere tra i contatti possa compromettere il regolare funzionamento di un dispositivo bimetallico.

La polvere negli ambienti domestici ha una composizione estremamente variegata. Difatti essa presenta combinazioni infinite di piccole quantità di polline di piante, materiali organici umani o animali come capelli o peli, fibre tessili, fibre di carta, residui minerali, sabbia, cellule della pelle umana e molto altro.

Il materiale organico e buona parte dei componenti principali della polvere domestica non sono in genere conduttori di elettricità, a meno che non vi sia polvere di metalli, o ossidi di metallo. In questo caso la polvere potrebbe diventare conduttore di elettricità.

I depositi di polvere sono un fattore che fa aumentare la possibilità di usura o di ossidazione dei contatti. Inoltre, se la polvere si dovesse posizionare tra i contatti di un dispositivo bimetallico potrebbe trasformarsi in un elemento anomalo di conducibilità elettrica che causerebbe il malfunzionamento della macchina anche nel momento in cui i contatti fossero aperti. Oppure, nel caso in cui si trattasse di polvere non conduttiva, potrebbe rappresentare un ostacolo alla chiusura dei contatti aumentando sensibilmente la loro resistenza elettrica Questo sia che si tratti di intervento di un dispositivo normalmente aperto, sia di un ripristino dopo l’intervento.

Ovviamente ci stiamo riferendo a quelle applicazioni in cui i dispositivi lavorano con tensioni e portate bassissime, difatti si parla di mV e mA. In questi casi anche solo un piccolo ostacolo, come un granello di polvere, potrebbe compromettere il loro funzionamento. 

I contatti in oro nei TK24 e nei JRM

La quasi totalità dei termostati bimetallici e dei protettori termici hanno una custodia, o un corpo, a protezione del bimetallo e dei contatti. In realtà si tratta per lo più di un semplice grado di isolamento IP00 (vedremo più avanti che cosa significa) e le possibilità che entri polvere e si sedimenti sui contatti non sono così insolite come potremmo essere portati a credere. 

Ecco che per ovviare a questo potenziale rischio su alcuni tipi di dispositivi bimetallici vengono utilizzati contatti placcati in oro, oppure in puro argento. Il motivo di tale scelta è che si tratta di materiali nobili ad alta conducibilità elettrica.  

Ne avevamo parlato in “Contatti in oro” e si era visto come questa soluzione fosse adottata per i termostati bimetallici TK24. Ma anche su un particolare tipo di protettore termico che R&D Components è in grado di fornire, ed è la serie JRMA JRMD.

La scelta del contatto placcato oro rispetto al contatto placcato in argento, è dovuto al fatto che l’oro non si ossida e non si corrode. L’argento è invece un materiale più usato per i contatti standard.

La quantità utilizzata per placcare i contatti con l’oro è così minima, parliamo di unità di misura “micron”, da rendere economicamente sostenibile e vantaggiosa questa operazione. 

Scarica l’articolo in versione stampabile cliccando qui sotto!