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#80 – La resistenza sui contatti

Sappiamo che la resistenza è la misura con cui un corpo si oppone al passaggio della corrente elettrica in un circuito elettrico alimentato. Il suo valore è misurato in Ohm 1, dal fisico tedesco Georg Simon Ohm (1789-1854) che studiò la relazione tra tensione, corrente e resistenza arrivando a formulare la cosiddetta Legge di Ohm. Il valore della resistenza varia a seconda dei materiali e di questo ne abbiamo fatto cenno in “Contatti in oro”, così come in “Polvere tra i contatti e conducibilità elettrica”. Avevamo analizzato alcune circostanze che possono rendere più difficoltoso il passaggio di corrente tra i contatti di un termostato o di un protettore termico.

I materiali con una bassa resistenza al passaggio di corrente sono definiti “Conduttori” (argento, oro, rame, alluminio). Quelli con un’elevata resistenza si definiscono “Isolanti” (gomma, carta, vetro, legno, plastica).

Resistenza sui contatti

I termostati TK24 sono costruiti con un bassissimo livello di resistenza sui contatti, con uno standard che è inferiore ai 50 mOhm, una versione più accurata che arriva al massimo ai 10 mOhm e una soluzione a bassissima resistenza che non supera i 5 mOhm, sia che i contatti siano inizialmente in una posizione normalmente aperta che normalmente chiusa (“R&D Social – Articoli 16 e 26”) e questi valori sono gli stessi per tutta la gamma indipendentemente da quella che sarà in seguito la temperatura alla quale il termostato interverrà.

La lettura della resistenza tramite un tester in fase di collaudo, o prima dell’utilizzo del termostato, è una buona soluzione per scoprire eventuali anomalie poiché maggiore è la resistenza e minore sarà il flusso di corrente che passerà attraverso i contatti del termostato.

THERMOREX fa un controllo sulla resistenza di tutti i termostati al termine del processo di produzione e prima che lascino la fabbrica, pertanto è da escludersi che un termostato possa avere una resistenza maggiore di quella dichiarata, a meno che non siano intervenute delle anomalie.

Le cause più frequenti che portano a rilevare una resistenza più alta di quella prevista sono:

1. Banalmente una misurazione sbagliata. Innanzitutto, bisogna eseguire questo test a freddo, senza passaggio di corrente. Inoltre non è impossibile appoggiare i puntalini in modo errato, oppure toccarli, in fase di misurazione, con le dita. Questo potrebbe portare un’interferenza nella lettura.

2. Il termostato potrebbe avere subito un impatto meccanico ed essersi danneggiato

3. Infine la formazione di uno strato di ossidazione, o più semplicemente di polvere sui contatti dovuto all’influenza dell’ambiente durante il trasporto o lo stoccaggio. Benchè ciò non influisce sui parametri di temperatura del termostato, non è in ogni caso un fenomeno desiderabile.

Ecco come un semplice utilizzo del tester potrebbe rilevare anomalie indesiderate in un termostato.

1) Vale a dire “V = R x I” dove “V” è la Tensione e viene misurata in “Volt”, “R” è la Resistenza e viene misurata in Ohm, e “I” è la Corrente, misurata in “Ampere” quindi esprimibile anche con la formula: “Volt = Ohm x Ampere” .

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