#83 – Un termofusibile a 425°C?
Abbiamo visto che la temperatura massima d’intervento di un termofusibile è di 240°C con la possibilità di arrivare a 260°C o 280°C. Invece ora vi dico che possiamo arrivare fino a 425°C.
Com’è possibile?
In alcuni casi lo vuole il responsabile tecnico, in altri è espressamente richiesto dalla normativa, ma sono molte le applicazioni in cui diventa indispensabile avere una sicurezza estrema non riarmabile. Ecco che veniamo contattati per sapere se sia possibile avere un termofusibile che intervenga a temperature molte elevate, ad esempio sopra i 400°C.
La risposta è no. Lo abbiamo detto prima, un termofusibile assiale arriva al massimo a 280°C, e si tratta di produzioni molto particolari.
Esiste una versione di un termofusibile ceramico, che non è più molto diffuso e non fa parte dalla gamma di R&D Components, che è in grado di raggiungere una temperatura massima di intervento di 318°C, ma comunque sia oltre questo limite non si va.
Ma allora esiste una soluzione? In realtà ne potrebbero esistere due.
La prima l’abbiamo vista nell’ultimo articolo e ruota intorno al posizionamento del termostato.
La seconda possibile soluzione è quella di usare un TK32OS, il cosiddetto One Shot di cui abbiamo parlato qui. Si tratta di un termostato che ha dimensioni identiche a un qualsiasi TK24 o TK32, che può intervenire fino a 425°C, partendo da un inizio gamma di 30°C (molto inferiore a un tradizionale termofusibile, che ricordiamo essere 72°C) e che interviene una sola volta, a meno che non si raggiunga una temperatura inferiore ai 25°C sotto lo Zero, condizione non impossibile ma direi estremamente rara. Ecco perché possiamo parlare di un termofusibile a 425°C.
Per poter effettuare la giusta scelta è bene verificare le differenze tra le due diverse sicurezze.
Il termofusibile è di piccole dimensioni, è economico e rileva la temperatura per irradiazione di calore, quindi è importante valutare con la massima cura il punto in cui viene installato, prestando la massima attenzione alla temperatura ambiente e all’eventuale inerzia termica (si veda “Differenziale e ripristino” e “Ripristino e temperatura ambiente“). Il range comprende circa 25/30 diverse temperature comprese tra i 72°C e i 240°C.
Invece il termostato TK32OS è sicuramente più ingombrante e molto più costoso. Rileva la temperatura per contatto, come un qualsiasi termostato bimetallico, quindi in un preciso punto e non in un ambiente. Risulta però essere molto più preciso, e offre una gamma estremamente estesa che va dai 30°C fino ai 425°C, con la possibilità di scegliere qualsiasi temperatura all’interno di questa forbice. Infine, raggiunge quelle fasce di temperatura che non possono raggiungere i comuni termofusibili, cioè al di sotto dei 72°C e al di sopra dei 240°C.
Quali siano le priorità da considerare lo può sapere solo il responsabile del progetto, colui che ha il compito di valutare e decidere.
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