#73 – KW-C2 – I test che confermano la qualità
Qualche mese fa ho avuto il piacere di annunciare l’inserimento nella gamma di R&D Components del primo protettore termico per basse temperature, utilizzabile nella funzione di protezione antigelo, pertanto in grado di intervenire anche a 0°C. Si tratta del modello KW-C2. E’ una vera eccellenza perché non è assolutamente comune per un protettore termico intervenire a temperature così basse.
La validità di questo dispositivo è anche dimostrata da una serie di test che hanno superato, secondo quanto stabilito dai principali standard mondiali quali DIN-EN60730-1, DIN-EN60730-2-9, UL873:2001, GB/T14536.1-2008 e GB/T14536.10-2008.
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KW-C2: ecco i test più significativi
Oltre ai tradizionali test sull’intervento, il ripristino e l’isolamento, ne vengono eseguiti altri, come ad esempio:
Test di resistenza a bassa temperatura. La protezione termica viene mantenuta in un’incubatrice a -40℃ per due ore, poi viene testata due ore dopo l’estrazione dall’incubatore. La temperatura d’intervento e il conseguente ripristino dovranno essere coerenti con i dati tecnici del prodotto.
Test di resistenza alle alte temperature. La protezione termica viene mantenuta in un forno a 30℃ al di sopra della temperatura d’intervento per sedici ore. In seguito viene estratta e dopo due ore testata. La temperatura d’intervento e il conseguente ripristino dovranno essere coerenti con i dati tecnici del prodotto. Questa è una prova altamente stressante per il protettore, ma ne denota anche una forte solidità.
Prova di resistenza all’umidità. Mantenere la protezione termica in una camera climatica a 40℃±3℃ e umidità relativa 90% ~ 95% per 48 ore, la resistenza di isolamento tra il terminale e la custodia deve essere superiore a 10 MΩ.
Drop Test – Prova di caduta. Il protettore viene lasciato in caduta libera sul cemento, o altra superficie solida da un’altezza di 70 cm. La temperatura d’intervento e il conseguente ripristino dovranno essere coerenti con i dati tecnici del prodotto. Quest’ultima prova non è secondaria ed è molto interessante conoscere questo limite perché non trovo così improbabile che un operatore nella fase di montaggio possa farsi scivolare un protettore e farlo cadere su un tavolo o sul pavimento, ed avere un’idea di quella che potrebbe essere una resistenza a caduta è un’informazione che può tornare utile.
Un simile prodotto può essere usato su molteplici applicazioni, come ad esempio batterie e caricabatterie, utensili elettrici, aspirapolvere, apparecchiature di riscaldamento (come coperte elettriche, fornelli elettrici, piastre per capelli, resistenze elettriche, ecc.), motori per condizionatori, pompe, ballast, trasformatori, alimentatori e altro.
Il range d’intervento di questo protettore arriva fino a 150°C, ma ribadisco che la caratteristica più sensazionale è la possibilità di avere questo dispositivo tarato su temperature inferiori ai 30°C, addirittura si possono raggiungere gli 0°C e un ripristino entro i -15°C.
La corrente nominale è di 5A per 250V garantita per minimo 10.000 cicli.
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